Un disegno di legge presentato al Senato da un gruppo di esponenti del Partito democratico propone di affrontare il problema del sovraindebitamento anche con l'erogazione di servizi gratuiti di consulenza sul debito i costi dei quali sarebbero sostenuti da "fondi di natura pubblica e per la restante parte attraverso fondi erogati dai soggetti che erogano crediti comunque denominati come le banche e gli intermediari finanziari. Inoltre, anche i gestori delle scommesse e del gioco d’azzardo contribuiscono a fornire le risorse necessarie".
Il testo del ddl "Norme sulla tutela anticipatoria della crisi da sovraindebitamento", presentato al Senato lo scorso 25 marzo su iniziativa della senatrice Cristina Tajani, firmataria del documento con i colleghi Zambito, Sensi, Manca, Malpezzi, Alfieri, Verini, Basso, Rossomando, Giorgis, Martella, Rando, Irto, Giacobbe, Camusso, Valente, Parrini, Franceschelli, D’Elia e Bazoli, è stato reso noto oggi, 11 aprile, e fa riferimento a "una condizione in cui un debitore non riesce più a pagare i propri debiti" che si verifica "quando il patrimonio del debitore non è sufficiente a far fronte alle obbligazioni contratte".
Riportano i senatori nella loro premessa che "secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia sono oltre 7 milioni i privati sovra-indebitati, eppure secondo i dati del Ministero della giustizia, nel 2023 sono state presentate soltanto 7.748 nuove pratiche, alle quali se ne aggiungono 2.648 iniziate nel 2022. Migliaia di persone rimangono nel limbo dell’incertezza, senza possibilità e strumenti per risolvere definitivamente la propria condizione di disagio".
Da qui l'idea di "rafforzare le misure anticipatorie della crisi da sovraindebitamento e la tutela del soggetto debitore attraverso la creazione di un sistema di servizi di consulenza sul debito articolato a livello territoriale e della valutazione preventiva della capacità di rimborso del finanziamento da parte del soggetto finanziato, utile ad evitare la perdita di reddito e l’erosione del patrimonio in conseguenza della situazione di crisi da sovraindebitamento."
A interessare il mondo del gioco è in particolare l'articolo 4 del Capo II, nel quale si legge, come anticipato, che "la copertura dei costi del servizio di consulenza sul debito è garantita attraverso l’utilizzo di fondi pubblici e privati erogati dalle principali categorie di creditori dei soggetti sovraindebitati, quali banche, inter mediari finanziari e gestori delle scommesse e del gioco d’azzardo."
La copertura finanziaria, stabilita dall'articolo 13 (Capo V, Norme finanziarie), prevede che "la misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è fissata nel 19,25 per cento dell’ammontare delle somme giocate", e che "la misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b) del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è fissata nel 6,25 per cento dell’ammontare delle somme giocate".
Ma anche con "la ritenuta sulle vincite del lotto di cui all’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, è fissata nella mi sura dell’8,25 per cento", con "il prelievo sulla parte della vincita eccedente euro 500, previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a), del decreto del direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato 12 ottobre 2011, pubbli cato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2011, è fissato al 12,25 per cento" e con "il prelievo sulla parte della vincita eccedente euro 500, previsto dall’articolo 6 del decreto del citato direttore generale del l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato 12 ottobre 2011, è fissato al 12,25 per cento."