Un riordino del gioco online ancora da perfezionare, con il bando di gara che subisce le conseguenze del rinvio di un mese del termine ultimo dello stand still a Bruxelles delle regole tecniche, e un riordino di quello fisico ancora più indietro, visti i nodi ancora da sciogliere tra ministero dell'Economia e Regioni prima di redigere il decreto legislativo attuativo della delega fiscale in materia.
In mezzo, il Parlamento italiano e i suoi componenti di maggioranza e di opposizione, che chiedono e rivendicano un ruolo attivo nella definizione delle politiche relative al settore del gioco, come pure in generale, soprattutto in questi due mesi dell'anno, in cui Camera e Senato saranno impegnati nella sessione di bilancio.
La nostra intervista alla senatrice del Partito democratico Cristina Tajani, componente dell'Intergruppo parlamentare sul gioco, parte proprio dai lavori parlamentari sulla Manovra.
Quali sono le sue attese e le rivendicazioni che, anche come Pd, porterà avanti?
“In primo luogo spero che ci sia spazio per migliorare in Parlamento una manovra che si discosta poco da quella dello scorso anno risultando inadeguata a stimolare la crescita economica e a offrire risposte ai bisogni prioritari degli italiani: salute, salari, sicurezza sociale. Come capogruppo del Partito democratico in commissione Finanze e come ex assessora di un grande Comune come quello di Milano cercherò, inoltre, di limitare i tagli agli enti locali che spesso si traducono in tagli di servizi per i cittadini o incrementi della tassazione locale.”
Tra i tanti obiettivi del Governo Meloni, c'è anche quello della riforma del gioco. Come giudica il percorso fin qui svolto e quali sono gli auspici per il suo compimento?
“Una riforma rimasta a metà perché al momento il Governo si è occupato solo del gioco online con un approccio che sembra più orientato a fare cassa che a inquadrare il fenomeno nei suoi diversi aspetti, alcuni anche critici dal punto di vista sociale. Per il futuro spero che non sia l’obiettivo di fare cassa a guidare il legislatore, ma una maggiore attenzione agli impatti sociali (positivi e negativi) e che il confronto con tutte le parti in causa sia maggiore. Auspico anche che il ministero della Sanità torni ad avere un ruolo nell’osservare e contrastare i fenomeni patologici.”
Quali sono le finalità che si prefigge l'Integruppo parlamentare sul gioco di cui lei fa parte e in questo ambito quale sarà il suo personale impegno?
“Sul tema della riforma del gioco, purtroppo, il ruolo del Parlamento si è finora limitato alla trasmissione di pareri su decreti elaborati dal Governo. L’Intergruppo vuole essere un luogo di proposta e ascolto dei diversi soggetti che si occupano, anche a livello territoriale, del gioco contribuendo a limitare i fenomeni patologici che purtroppo sono in crescita con gravi conseguenze sulla salute dei cittadini e la coesione sociale.”
Negli anni passati altri governi hanno fortemente penalizzato il gioco legale, tra tassazione e divieti di pubblicità. Lei pensa che sia arrivato il momento di avere un atteggiamento diverso nei confronti di questa attività?
“Personalmente non credo sia stato penalizzato il gioco legale, piuttosto penso non si sia fatto abbastanza per contrastare quello illegale. Governo e maggioranza in Parlamento si sono molto spesi per contrastare la pirateria online con riferimento al calcio e alla serie A. Non ho visto la stessa enfasi nel contrastare le piattaforme di gioco illegale.”
In che modo si deve operare per combattere l'illegalità nel gioco, quali sono i soggetti da coinvolgere e quanto è importante avere un'alternativa che sia al contempo legale e attraente?
“Oggi abbiamo le capacità tecnologiche per contrastare i fenomeni illegali online, come dimostra la vicenda del calcio. Bisognerebbe adottare lo stesso approccio per le piattaforme di gioco. Per quanto riguarda il gioco fisico penso servano maggiori controlli, formazione del personale delle forze dell’ordine e confronto con gli operatori legali e le realtà socio-sanitarie che operano per contrastare i fenomeni patologici o illegali.”
Come si può e deve promuovere il gioco responsabile?
“Lavorando tutti insieme per rendere residuali i fenomeni patologici che, dal Covid in poi, risultano in crescita.”