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UK: il Governo investe nei videogame, 5 milioni di £ in più per gli sviluppatori emergenti

15 settembre 2023 - 09:57

Nel Regno Unito gli studi di videogame potranno richiedere sovvenzioni grazie al nuovo Content fund dello Uk Games fund: 5 milioni di sterline in più, cifre inimmaginabili in Italia.

Scritto da Redazione
© Jeshootscom / Unsplash

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Buone notizie per gli sviluppatori e gli studi creativi dedicati ai giochi del Regno Unito.

Nell’ambito dei piani del Governo per massimizzare il potenziale delle industrie creative e della sua Creative industries sector vision, lo UK Games fund è stato potenziato con un ulteriore finanziamento governativo di 5 milioni di sterline (pari a oltre 5,8 milioni di euro) per sostenere gli studi nazionali con sovvenzioni di espansione.

Da oggi, le aziende possono richiedere il nuovo finanziamento dedicato a preparare i giochi in fase di sviluppo per il mercato. Il fondo ampliato contribuirà inoltre ad attrarre ancora più investimenti privati in questo settore leader a livello mondiale e ad aumentare l’investimento pubblico totale nel fondo che ora ammonta a 13,4 milioni di sterline per il periodo 2022-25 (circa 15,6 milioni di euro).

Il valore del mercato consumer dei videogiochi nel Regno Unito era di 7,05 miliardi di sterline nel 2022. È più che raddoppiato dal 2013. Dal 2015, lo UK Games fund ha investito più di 8 milioni di sterline per aiutare più di 400 studi. I videogiochi più venduti a livello internazionale realizzati nel Regno Unito includono le serie Tomb raider e Grand theft auto, Little big planet e Lego: Star wars.

Intervenendo all'assemblea generale annuale dell'ente commerciale di videogiochi Ukie, tenutasi alla conferenza sui videogiochi Wasd di Londra, il ministro delle Industrie creative John Whittingdale ha dichiarato: “Il nostro piano è quello di far crescere le industrie creative di altri 50 miliardi di sterline entro il 2030 – e possiamo farlo solo se massimizziamo il potenziale della nostra industria dei videogiochi di livello mondiale.
La reputazione del Regno Unito nella creazione di videogiochi non è seconda a nessuno. Vogliamo costruire su questo successo e chiedo agli sviluppatori di talento e agli studi in fase iniziale di richiedere il supporto di cui hanno bisogno per realizzare titoli più innovativi che entusiasmino i giocatori di tutto il mondo”.

Oltre al nuovo Content fund, lo UK Games fund continuerà a concedere sovvenzioni fino a 30mila sterline a giovani sviluppatori di videogiochi e studi in fase iniziale per trasformare le loro idee in prototipi di giochi funzionanti e mostrarli agli investitori. Lo UK Games fund sostiene anche lo sviluppo dei talenti dei laureati attraverso i suoi programmi DunDev e Tranzfuser.

I 5 milioni di sterline di investimenti aggiuntivi sono stati utilizzati per istituire un nuovo Content fund, che fornirà agli studi di gioco del Regno Unito sovvenzioni da 50.000 a 150.000 sterline per sostenere lo sviluppo della proprietà intellettuale, consentendo alle aziende di attrarre investimenti e raggiungere la fase successiva di sviluppo. crescita. Investire nei videogiochi nella fase cruciale dello sviluppo aiuterà gli studi britannici a espandere le proprie attività e a creare nuovi posti di lavoro nelle industrie creative, che sono uno dei cinque settori prioritari del governo per far crescere l’economia.

E IN ITALIA? - Nel nostro Paese la situazione è ben diversa. Il “First playable fund”, introdotto dal Dl Rilancio del 19 maggio 2020, prevede una dotazione iniziale di 4 milioni di euro. L’obiettivo del fondo è quello di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale attraverso la concessione di contributi a fondo perduto in favore di progetti che intendono realizzare un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale.

Un emendamento al decreto Milleproroghe, con il quale nel febbraio 2022 i deputati Andrea Giarrizzo e Roberta Alaimo (M5S) proponevano di raddoppiare il Fondo, portandolo a 8 milioni di euro, non ha portato alcun esito.

Sul finire del 2022 è stato presentato il progetto Ngeu, che sta per Next generation Eu, finanziato dai fondi destinati al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto per un totale di 115 milioni di euro in favore di micro e piccole imprese culturali, con ambiti di attività che riguardano una serie di settori, tra i quali anche quello di videogiochi, software e multimedia (ma in mezzo ci sono tutte quelle imprese attive nella produzione culturale italiana).

Tra le misure attualmente previse a sostegno del settore troviamo il Tax Credit Videogiochi, con il quale il ministero della Cultura, tramite la direzione generale Cinema e audiovisivo, riconosce alle imprese selezionate un credito d'imposta pari al 25 percento dei costi eleggibili di produzione di un videogioco, fino all'ammontare massimo annuo di 1 milione di euro per impresa o per gruppo di imprese.

Una misura, quest'ultima, ritenuta efficace da Iidea, l'associazione degli sviluppatori di videogiochi italiani, che anche di recente ha chiesto alla politica di incrementare i fondi disponibili tramite il Tax credit (erano 16 milioni di euro nel 2022) e incrementare a 2 milioni di euro il massimale per azienda/per opera (attualmente è di 1 milione di euro l'anno).

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