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Ippodromo Snai San Siro, Palio delle Regioni: Ginostrabliggi e Giovaz in trionfo

16 dicembre 2024 - 09:18

All'ippodromo Snai San Siro il ‘Palio delle Regioni’ vede le conferme di Ginostrabliggi e Giovaz, mentre la Coppa di Milano va a Dylan Dog Font.

Scritto da Redazione

Foto Dena - Snaitech

All’Ippodromo Snai San Siro è stato un bel sabato di trotto con un’atmosfera natalizia a bordo pista impreziosita da una 37^ giornata stagionale con protagonista la 16^ tappa del ‘Palio delle Regioni 2024-2025’ circuito voluto dal Masaf con in calendario ben 21 gran premi del trotto e del galoppo con l’obiettivo di valorizzare l’ippica e celebrare le eccellenze italiane. Nel programma, strutturato su sette corse, spiccavano i due Gp Allevatori - Masaf, prove di Gruppo I divise per sesso sulla distanza di 2.100 metri con partenza dall’autostart e con protagonisti i cavalli indigeni. E poi il tradizionale appuntamento con la Coppa Di Milano – Memorial Alessandro Ferrario, prova di Gruppo III, con le due batterie eliminatorie e la finalissima a chiudere la riunione per un handicap sulla distanza di 1.650 metri con partenza dall’autostart riservata ai cavalli esteri di 4 anni ed oltre ed indigeni di 5 anni ed oltre. Ma andiamo a scoprire, in ordine di importanza, cosa è accaduto sulla pista milanese.

La star del pomeriggio è stata senza dubbio l’imbattuto Ginostrabliggi: il cavallo di Philippe Allaire ha le caratteristiche del potenziale fuoriclasse e sul circuito di San Siro lo ha ribadito ad alta voce. L’attuale superiorità del figlio di Muscle Hill sui coetanei è talmente netta che alla fine ne risente anche lo spettacolo: in 50 metri il grande favorito era già in testa e agli avversari non è rimasto che adeguarsi cercando le posizioni più vantaggiose. Chi è avanzato all’esterno, come Galileo Ferm, si è ben guardato dal provocare il battistrada. Ne è uscito un chilometro tranquillissimo in 1.17.7 e nulla di fatto è cambiato sino ai 600 metri finali, quando Gabriele Gelormini ha richiesto il suo allievo a maggiore impegno: Ginostrabliggi ha così allungato in progressione per staccare in retta e imporsi a media di 1.14.6 sui 2.100 metri, centrando il sesto successo consecutivo e chiudendo nel migliore dei modi il suo primo anno agonistico. Lo attendiamo con ansia nella prossima stagione perché l’ippica ha bisogno di campioni che sappiano attirare l’attenzione dei media e stuzzicare la fantasia anche di appassionati che magari non seguono da vicino le corse dei cavalli, e Ginostrabliggi, sotto questo aspetto, potrebbe essere un perfetto “testimonial”.

Dietro il fenomeno, la scuderia Pink & Black è riuscita a piazzare i suoi alfieri Golden Boy e Guglielmo Jet, che hanno avuto il notevole vantaggio di conquistare la corda dietro il vincitore nella fase iniziale: impossibile infatti recuperare dalle retrovie nell’ultimo chilometro in 1.12.8 e dunque anche il quinto posto di Galileo Ferm dopo percorso allo scoperto può considerarsi un risultato positivo. Anche il Premio Allevatori - Masaf al femminile ha visto l’affermazione della favorita: vincitrice del Premio Anact Stakes Plus a Torino, Giovaz ha superato brillantemente l’esame distanza con un percorso di testa che Antonio Di Nardo ha gestito con la consueta sagacia tattica: in testa, la cavalla di Gennaro Casillo si è potuta permettere un chilometro in 1.19 risparmiandosi per i 400 metri finali le migliori cartucce, così sull’ultima curva ha allungato salutando la compagnia per imporsi netta a media di 1.16 sui 2100 metri. La figlia di Maharajah può dunque archiviare il 2024 fregiandosi della palma di reginetta della generazione.

Più indietro, l’appostata Goldie Home salvava la piazza d’onore dall’attacco della compagna di training Geiles Leben Home, mentre sempre per linee interne Grace Breed terminava al quarto posto.

Posticipato di una settimana rispetto alla consueta data di Sant’Ambrogio del 7 dicembre, la Coppa di Milano è stato l’altro piatto forte della giornata di trotto meneghina: al rientro dopo quattro mesi di stop, e alla prima uscita per il nuovo training di Mauro Baroncini, Dylan Dog Font ha regalato spettacolo: prima in batteria, dove ha sfruttato il lavoro sporco di Vaprio per sottometterlo in retta a media di 1.11.6, e poi ancora in finale, e sempre a spese di Vaprio, ha piegato a media di 1.11.6 al termine di una retta di arrivo a dir poco entusiasmante. Lode al figlio di Ringostarr Treb, perfettamente ritrovato, e al suo interprete Marco Stefani, ma un plauso va anche al suo antagonista, l’intramontabile portacolori della scuderia Indal, che nonostante i quasi 11 anni ha venduto carissima la pelle. Corallo Pisano, che in batteria aveva provato la corsa di testa, nella finale ha chiuso al terzo posto dopo corsa di posizione rimontando in retta Vincerò Gar (poi distanziato). Nella finale non ha ripetuto la bella prestazione fornita in batteria l’ospite francese Marion Fouty Bon: molto seguita al betting, la portacolori di Jean Pierre Baron nella prima prova aveva sfruttato il numero per conquistare il comando ed esibirsi in un bel percorso d’avanguardia a media di 1.12.1, trascinandosi al traguardo Vincerò Gar e Dalila Bar, mentre l’atteso Bepi Bi correva male calando in retta dopo aver provato la risalita esterna e pur avendo centrato la qualificazione rinunciava alla finale.

In costante progresso, Freisa Roc si è imposta con grande autorità nel Premio Divisione Stalloni – Allevamento della Serenissima: la pupilla di Filippo Rocca (qui nella veste di driver, allenatore, allevatore e proprietario), sfruttava il numero interno per contenere al via Freccia degli Dei, controllava il pressing di Faraond’Or e poi salutava la compagnia con un allungo perentorio in retta: quinto successo della carriera in 15 uscite e nuovo record, 1.13.8, per una cavalla che viste le caratteristiche, potrebbe ambire ad alzare il tiro e provare ad affacciarsi nel circuito filly, magari nelle prove sul miglio in pista piccola.

Bella anche la prestazione di Ernesto Spritz nel Premio Divisione Fattrici – Allevamento La Serenissima, la prova a resa di metri per cavalli di 4 anni: con un determinato Andrea Farolfi in sulky, il cavallo di Andrea Sarzetto conquistava il comando, completava un primo chilometro in 1.17 ma poi metteva il turbo e con un secondo giro in 1.10.8 imponeva la sua legge ai rivali, media finale di 1.13 sui 2.120 metri: una bella conferma per il figlio di Maharajah che di recente aveva corso nelle prove di Gruppo raccogliendo meno di quanto avrebbe meritato. Alle spalle del vincitore terminava un valido Espresso Italia anticipando nella risalita il penalizzato Every Time Winner.

Ultime due riunioni prima della fine dell’anno e della stagione di trotto all’Ippodromo Snai San Siro di Milano con sabato 21 e 28 con il Trofeo Obiettivo Casa e poi il Premio Sceicco.

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