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Ale Pichierri, intervista in volo per il Battle of Malta: ‘Dalle Wsope ai miei sogni’

30 ottobre 2024 - 15:05

Il due volte vincitore del Wsop Europe bracelet si racconta a Gioconews.it in una location insolita per un'intervista: dallo shuttle del gate al volo per il Battle of Malta!

Alessandro Pichierri

Di interviste ne abbiamo scritte a centinaia. E un po’ come quando ci trovammo a Las Vegas ad attendere una sfida della Global Poker League con Mustapha Kanit. In questi casi non serve carta e penna, forse neanche un registratore vocale. Le notizie, le parole poi, vanno messe giù di getto poco dopo per non perderne il senso e il valore. 


Siamo di corsa per non perdere il volo per raggiungere l’action del Battle of Malta (al via il 29 ottobre) da Roma Fiumicino. Sono le 21 e saltiamo sulla navetta che ci avrebbe portato dal Gate all’aereo per incontrare un certo Alessandro Pichierri  proprio lì, nel retro del bus. Il poker pro romano ha vinto recentemente il suo secondo Wsope bracelet dopo aver sconfitto un certo Alex Foxen e un monster field (con tanto del trash talker Leon) e in passato ha collezionato un Wpt Prime di una picca Ept e con circa 1,6 milioni di dollari registrati su The Hendon Mob. 


Gli promettiamo un’intervista durante il Bom che poi potrebbe arrivare, ma intanto quattro chiacchiere le abbiamo fatte, non c’era stato modo prima. E le abbiamo messe in ordine poche ore dopo. 

Un bel periodo, ovviamente: “Sì vengo da Cipro, anche se è sempre più difficile ricordare cosa ho vissuto visti i continui spostamenti e le tante emozioni, e sto andando a giocare il Battle of Malta, torneo molto importante che ho giocato spesso in queste ultime edizioni” e dove ha centrato diversi cash. 

Partendo dal risultato alle Wsop Europe da 335mila euro: l’asticella è stata alzata in maniera molto importante, qual è il tuo goal adesso? “Ho raggiunto un obiettivo economico che mi ero prefissato e ci sono riuscito da tempo - analizza il player romano - tuttavia il level up del torneo vinto a Rozvadov è stato sicuramente importante. Adesso, come detto, c’è il Bom e poi sicuramente sarò a Praga per l’European Poker Tour per poi volare ancora a Cipro dove c’è un altro festival importante. Il secondo Wsope bracelet mi ha aiutato ancora di più negli obiettivi economici che avevo. Ovviamente quel che ho vinto non è solo quello che c’è su The Hendon Mob e in questi anni ho anche speso e vissuto quindi il bilancio è molto differente e sicuramente personale”.

Un successo come quello di Rozvadov è importante ma Alessandro continua a parlare di sogni: “Penso che vincere un Ept sia un sogno ma so benissimo che non è facile. Bisogna deep runnare poi, arrivati fin lì, bisogna vincere qualche colpo decisivo e non è semplice far accadere una cosa del genere. Vincere il Battle sarebbe un ottimo successo ovviamente ma forse meno completa e totalmente differente come esperienza rispetto a quella che ho vissuto poche settimane fa”. 

A proposito, un piccolo passaggio su Simone Andrian? “Beh lui è un amico e penso che abbia centrato un risultato clamoroso ma è fortissimo ed è meritato al 100 percento!”

Più che sogno, però, Alessandro ha un progetto di vita più concreto e ci racconta perché: “La mia idea sarebbe quella di fermarmi un po’, giocare meno di adesso, un po’ come sta faccenda Dario Sammartino anche se il livello è un altro, chiaramente. Gioco da 12 anni da quando ne avevo 19 e nel 2024 ne ho compiuti 31 e qualche tempo fa avevo rallentato un po’. Poi, grazie all’influenza e all’entusiasmo dell’amico Candido (Cappiello, Ndr), ho ripreso a giocare con maggiore frequenza. Ma la mia idea è quella di non continuare così per anni perché è molto stancante giocare fuori per tanti giorni e spostarsi di hotel in hotel. Bello ma stancante. Il plan è di investire e creare un lavoro ‘normale’ che magari mi consenta di guadagnare (meno naturalmente) con continuità”, anche se certi shot avvengono solo nel poker, ovvio. 

Parliamo un po’ del GGMillion, era il tuo primo high roller da 25k? “Sì avevo giocato qualche 10k ma mai un 25mila. Però ho visto il field del torneo che era buono con qualche amico di Leon Tsoukernik e qualche giocatore un po’ su di giri, diciamo e ho deciso di schierarmi. Ma c’era anche Alex Foxen Stephen Chidwick e i soliti reg fortissimi”. 

 

 

A proposito di Foxen e di Leon, c’è stato anche quel siparietto sull’Italia che abbiamo immortalato in una clip, com’è andata? “Ovviamente scherzava e mi ha preso in simpatia, non so perché. Parlava continuamente italiano con noi al tavolo anche se non si potrebbe ma nessuno gli diceva nulla. Come? Il milione di euro portato cash al tavolo per scommessa? Ecco Leon penso possa tutto. Battere Foxen è stato sicuramente un altro riconoscimento importante”.

Ci concediamo una battuta: magari potresti imitare Alex e fare come lui con la moglie Kristen la top player donna attualmente al mondo, così potresti continuare a giocare di più e unire la real life al poker? “No, assolutamente no, non mi piacerebbe avere una ragazza che gioca come me, saremmo infognati nel poker, nelle mani e non è cioè cui vorrei ambire. Ecco perché vorrei cambiare vita o ridurre le trasferte!”, sorride Alessandro.

In ogni caso meglio live che online: “Sì la cornice e la soddisfazione che ti regala il poker dal vivo rispetto all’online è davvero totalmente differente e provarla tante volte è stato davvero emozionante e mi ha regalato grande soddisfazione”. 

Si arriva in aereo, posti differenti, ma l’ultima curiosità rimane: insomma quale sarebbe il tuo ultimo grande obiettivo, ce lo dici? Lui nicchia e rispettiamo la sua voglia di tenere al sicuro il suo sogno, magari lo capiremo quando lo realizzerà: “Sì, perché no?”. Good luck, quindi. 

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