Doyle Brunson (forse) giocherà il main Wsop: 'Sperando che il Covid-19 si sia calmato'
La leggenda del poker, il Grandpa dell'Hold'em Doyle Brunson forse giocherà il main event delle World Series of Poker 2022.
Scritto da Cesare Antonini
“Probabilmente giocherò il main event, sperando che il Covid-19 si sia un po' placato”. La dichiarazione per fortuna arriva puntuale ogni tanto da qualche anno. E, stavolta, arriva nonostante il maledetto virus sia ancora in circolo e uno della sua età e soprattutto per sua moglie, deve per forza essere prudente. Doyle Brunson potrebbe tornare a giocare dal vivo nel torneo più atteso al mondo e che ha vinto due volte cinquant’anni fa, il main event delle World Series of Poker. Ed è un fatto storico visto che, per la prima volta, si giocherà al Bally’s e al Paris di Las Vegas. Del resto lui all’Horseshoe ci giocò ed è il vero trait d’union per tutte le ere del poker moderno, dalla nascita delle World Series, dal Binion’s passando per l’epoca lunghissima al Rio Casino, fino ad arrivare a questa nuova location.
I suoi follower su Twitter hanno accolto con entusiasmo la notizia. Ma in tanti gli illustrano la situazione. Le mascherine, in effetti, non le porta praticamente quasi nessuno mentre a ottobre 2021, dice un player, 7 giocatori su 10 e il dealer la portavano costantemente.
Un giocatore avanza il dubbio: le Wsop laveranno tutti i gettoni dopo essere stati usati? Non lo sappiamo ma l’impresa è titanica e quando vanno nelle buste è impossibile metterci mano dal Day1 al Day2 e al Day3 e così via.
Un player fa notare che al Bally’s ci sono stati grossi problemi con l’aria condizionata e che il ricircolo della stessa pare sia pressoché assente. Un fatto assai grave. Addirittura la battuta è che senza nessuna raffreddamento sembra essere tornati agli anno Ottanta.
In molti rassicurano Doyle di essere vaccinati, di aver fatto il booster e di tenere alla salute. Ora la decisione spetta a Brunson. Hellmuth il Covid-19 se l’è preso. Un numero di casi ed eventuali cluster non si riesce a stabilire e nessuno (ovviamente) lo comunica. Soprattutto dalle World Series. La sensazione è che la vita sia ripresa davvero. Tuttavia c’è chi ancora si ammala e il problema rimane per i fragili. Texas Dolly fa parte di questa categoria.