Scorrendo Facebook sono tanti i players che in questi anni hanno utilizzato o continuano ad utilizzare una mia foto scattata nei tantissimi live seguiti e raccontati in tutti questi anni.
Quella che mi rende più orgoglioso è senz’altro quella che pubblico nuovamente (sti cavoli della qualità) in questo pezzo che non avrei mai voluto scrivere. E che non avrei mai voluto che tu leggessi e che spero commenteremo insieme un giorno, non so dove e non so quando.
Quel giorno ne feci due di foto, una fronte e una retro perché una poker room online ti aveva stampato proprio sulla schiena il nickname che nel poker era più famoso del brand di vini tra i più importanti in Italia e nel Mondo: Invernomuto e Planeta.
Tu, Vito, non potevi che prendere quella più singolare ma che ti raccontava benissimo: ti potevi permettere di dare le spalle a tutti dall’alto della tua intelligenza e del tuo posizionamento nella real life. Di schiena sì, ma a testa alta e col rispetto di tutti, per tutti mentre guardavi di fronte il field della tua vita.
Quella volta eravamo nella sala di Campione d’Italia, il nono piano. Quella foto ti ha accompagnato per tantissimi anni su un social nel quale abbiamo sempre condiviso le stesse posizioni, abbiamo riso, ci siamo salutati, abbiamo parlato, eravamo lì. E pensare che prima di conoscerti avevo un grande timore reverenziale perché potevi fulminare qualsiasi persona con una battuta e smontare un pallone gonfiato, o un donk, in tre secondi netti. Sempre con educazione, signorilità, simpatia, genialità. Pazzesco come ti stiano ricordando persone di qualsiasi età, di field differenti (rieccoci col poker..) di estrazioni culturali diverse. Per forza: sei una persona clamorosamente amabile ed aver avuto la tua stima mi riempie d’orgoglio e mi fa stringere il cuore mentre guardo in faccia l’essenza vera della nostra esistenza.
Oggi sono costretto a piangere la tua scomparsa senza aver saputo nulla di quello che stava accadendo, così, di botto. E lo sono venuto a sapere proprio dai social, pensa te. Sono corso a salutarti sulla tua pagina. Quella foto l’avevi tolta e hai fatto bene ormai era di qualità pessima. Così ho realizzato che, a soli 57 anni, uno dei simboli del poker italiano, del vino e soprattutto della sua famiglia e della sua comunità, era scomparso. Due mesi, senza dire niente a nessuno. Una move piuttosto im-prevedibile, nel tuo stile. Ma mai ne avrai colpa, ci mancherebbe altro.
Scopro questa pessima notizia mentre sto commentando un torneo in diretta su YouTube e cambia tutto. Già, proprio un tavolo di poker.
La vita è bella, la vita fa schifo, la vita qua e la vita la. Io ora penso solo a quanto tempo perdiamo in chissà quali strozzate, a quanti incontri rimandiamo. In Sicilia in vacanza a cena ti chiamai per chiederti consiglio su uno dei tuoi vini che trovai sulla carta del ristorante: “Ammazza che vini di merda che hanno, prendi quello che è il meno peggio. E poi vieni in Sicilia e non mi chiami per vederci e una visita in cantina?”. A proposito del tempo che perdiamo e del rimpianto di non averti chiamato. Ciao Vito.