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Ricky Trevisani: 'Alle Wsop bilancio positivo ma che delusione al Mystery del Wynn e al main'

10 agosto 2023 - 18:25

Il poker player giornalista sportivo Mediaset Riccardo Trevisani racconta la sua esperienza alle World Series e il nuovo format Skill Poker Master.

Foto Wsop

Cinque cash a Las Vegas di cui quattro alle World Series of Poker in questa estate 2023 e quindi il bilancio sembra essere positivo. Ma le sliding doors di Riccardo Trevisani nella Sin City sono da brividi e, sì, anche se alla fine il balance ha il segno più la storia è davvero incredibile. Tornato da Vegas si attende la nuova stagione e il progetto di poker live di un amico, Maurizio Giuseppucci con Lele Sgherza e Marco “Mello” Meloni, lo Skill Poker Master del 14 - 18 settembre a San Marino. “Si riprende a lavorare. - ci confida il giornalista sportivo Mediaset - e devo incastrare le partite ma tornare a giocare in casa un evento che predilige l’abilità mi sembra assolutamente in linea con quello che ho provato a Las Vegas e nel torneo più bello che c’è, il main Wsop!”
Imparagonabile con qualsiasi evento live, ovvio, per fascino, storia e struttura di gioco, ma il segnale lanciato da Poker Skill Events ha convinto anche Trevisani. 
Ma partiamo da Vegas, proprio con il bilancio dell’esperienza, per capire poi com’è andata dal privilegiato punto d’osservazione dell’esimio collega. Lo scorso anno ricordiamo una bella deep run? “Nonostante le delusioni che sto per raccontarvi, ho avuto delle prestazioni migliori quest’anno - racconta Trevisani -  ma il problema è stato l’intreccio di due deep run, tra main event e il Mystery Bounty al Wynn, che non sono andate come sognavo.” 

Difficile, anche per un player ormai esperto e pragmatico come Trevisani resettare il mindset in certi casi: “Ero davvero carico quando mi sono qualificato al Day3 del main event. Ero messo molto bene nonostante uno scoppio al Day2 che mi ha fatto chiudere con una 50ina di BB. Parlo di un pot da 95mila in cui ai bui T1.500 gioco uno showdown AA vs JJ e oppo prende un Jack a faccetta. Sarei andato a 200mila chips ma visto che avevo chiuso il Day1 con appena 30.000 gettoni sarebbe stato perfetto. Alla fine ho chiuso con quei 50 bui ma che fatica. Qui entra in scena il Mystery Bounty del Wynn che avevo deciso di giocare grazie alle magnifiche scalette di Marco “Magicbox” Bognanni che incastrano alla perfezione gli orari e mi sono qualificato al Day2. Qui accade di tutto. Rimango vivo in uno 10-7 vs 9-4 prendendo un 10 e salgo in un pot da 2,4 milioni di chips su avg 1 milione. Poi perdo un piatto che mi fa morire dentro: io ho AK su un flop K53 e l’avversario gira KQ. Al river scende una “dama” e mi azzoppo oltre a non eliminare il giocatore e conquistare la possibilità di pescare una Mystery Bounty. Rimasto short shovo K9 vs A6 ma nonostante tre fiori sul flop e il Re di fiori l’Asso high basta e vado fuori. Al di la dei soldi (per Trevisani 4,425 dollari di premio, Ndr) sarei rimasto bene in gioco ed era una bella cavalcata ma sono finito 93esmo su 3.856 entries. Così la mia testa è rimasta lì.” 

A proposito del mindset, si torna al main event: “Cerco di ricaricarmi, di non pensare a quello che era successo ma Mystery ma non ci riesco. In più ero short e non ho vinto un colpo. Continuo ad accorciarmi e gli avversari hittavano tutte le mani. Avevo anche pescato un tavolo senza reg e anche assai abbordabile. Alla fine vinco anche un coin flip e salgo a 110.000 a T2.500. Difendo da BB su un flop 7-4-3 con A7s a picche con due picche sul board. Un colpo con una dinamica molto strana e mi ritrovo allo showdown contro 5 e 8 di picche e prende 6 e chiude una scala. Muoio per la seconda volta anche perché sarei andato a 250.000 chips su bui 2.500 a tre livelli dalla bolla. La strada era lunghissima ma sarebbe stato tutto diverso”. 

Ma Trevisani rimane sempre ammaliato dal main Wsop: “È il più bel torneo mai inventato nella storia, una roba talmente grossa che sembra trasformarti, ti fa sentire diverso. Ho visto cose pazzesche come Toby Lewis che ha foldato colore nuts. Sono due anni che faccio Day3 e vorrei tanto qualificarmi al Day4, poi chissà”. 

Alla fine il mindset è cambiato e il finale ha lasciato una bella sensazione al player-giornalista romano: “Mi sono preso una bella pausa di un giorno dopo le due tremende eliminazioni, ho giocato tre tornei e centrato tre cash. Accumuli immondizia nella mente e dopo una giornata da turista e di shopping ho chiuso questi 3 itm”. I tre cash sono arrivati nel $2.500 Nlh Event 79, nel $600 Nlh ultra Stack Event 81 e nel $1.979 Nlh Poker Hall of Fame Bounty Event 86 per circa 10mila bigliettoni. 

L’anno prossimo? “Ci saranno gli Europei di calcio e speriamo di poter tornare e riprovarci sia al main che nei bellissimi eventi di Las Vegas”. 

Ma in Europa e in Italia il poker live è vivissimo e sta nascendo format che sta destando la curiosità e l’interesse di tanti players come Poker Skill Events: “Me ne hanno parlato, ho visto che è un torneo molto bello sia come struttura che come montepremi. Ci sono amici che lo raccontano e altri che lo organizzano e chi lo giocherà, sono sicuro, parteciperà ad un grande torneo. Ho potuto vedere la struttura e penso che possa dare la possibilità di esprimere un ottimo poker e privilegiare le skills, appunto. Io cercherò di esserci per poterlo giocare sperando di incastrare tutti gli impegni con la ripartenza della stagione calcistica. Ma è davvero impossibile mancare a San Marino a due passi da casa”. 

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