Ige 2024, Centorame (Cuiprodest): ‘Manca ultimo passo per liquidità condivisa poker online’
L'intervento di Luigi Centorame, Senior Analyst di Cuiprodest nella tavola rotonda “L’opportunità della liquidità condivisa per il settore del gioco online in Italia” a Ige Roma 2024.
“A livello di norme e procedimenti dovrebbe mancare molto poco per l’introduzione della liquidità ma il lavoro con il Governo e Adm è ancora molto intenso. A livello regolatori, in effetti, mancherebbe solo il decreto direttoriale per aprire l’Italia al Mondo e ad altri Paesi sui tavoli di poker online. Giocare con altri utenti in altri Paesi adesso non è possibile e ora l’auspicio ad aprire è anche del Governo.” Ha esordito così Luigi Centorame, Senior Analyst di Cuiprodest nella tavola rotonda “L’opportunità della liquidità condivisa per il settore del gioco online in Italia” organizzato al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma da Gn Media nel primo Italian Gaming Expo and Conference.
L’idea è sempre quella, superare l’accordo “regionale” del 2017: “Sì bisogna andare oltre dalla condivisione con Spagna, Italia e Portogallo. Il dato fondamentale è che in 12 anni il poker ha perso il 63%. Il Senato parla di aprire a livello internazionale non parla del deal del 2017. Ormai i dubbi sembrano essere quasi tutti fugati. Ovviamente il parere ottenuto dal Governo sulla liquidità non è vincolante e va un po’ forzato e sbloccato. Qualche rivista di settore come Gioco News parla di spinta epocale ed è vero, è stata un’attività molto importante quella svolta da Cuiprodest ma sono ancora tanti gli elementi che vanno limati.”
Centorame cita un esempio toccante per parlare di altri regolatori: “È come se una squadra di Serie A in Italia possa giocare solo il campionato e non le coppe europee. Altri regolatori come Olanda, Svizzera, Belgio e Uk che forse è l’esempio più virtuoso, hanno adottato la liquidità condivisa.”
Quali sono le leve su cui puntare ancora e gli angoli da smussare? “C’è ancora qualche diffidenza e perplessità risalente a 7-8 anni fa. Queste diffidenze vengono spazzate via dall’esempio fatto da altri Paesi che citavo prima. Il Senato invita Adm a regolamentare e a livello politico, pur con fatica, le perplessità sono scemate perché si ritratta di dare competitività ad un settore che, come dicevamo, è crollato. E questo lo dice il Governo nella relazione illustrativa sul riordino del gioco online. Passare a 7 milioni di euro di costo della licenza non è un passo facile ed avere un plus come questo può sicuramente aiutare a convincere qualche operatore. Tra l’altro, come evidenziato dal Governo stesso, il gioco è una delle pochi fonti nuove di entrata erariale nella legge delega approvata a fine anno. Intanto siamo contenti anche per aver portato un’azienda come GGPoker ad essere audita dal Governo e stiamo ancora lavorando anche per fornire dati sempre più importanti.”