Casinò St. Vincent, la relazione semestrale: 'Andamento migliore di previsioni concordatarie'

La performance dell'andamento dei ricavi del primo semestre 2023 "è stata più che positiva, di gran lunga superiore alle previsioni del piano concordatario con un incremento superiore a 3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022 e di circa 2,7 milioni di euro rispetto al budget".
Lo si legge nella rendicontazione semestrale che l'amministratore unico della Casino de la Vallèe Spa, Rodolfo Buat, ha inviato come da prassi al commissario giudiziale Ivano Pagliero, in merito all'andamento del concordato.

INCASSI E INGRESSI - Nella relazione si evidenzia anche come gli ingressi e i ricavi della divisione alberghiera risultino in crescita rispetto al 2022 e che "l'incremento dei ricavi è ancora più evidente se si confrontano i dati con gli anni che hanno preceduto l'emergenza Covid-19".
A buoni incassi e ingressi corrisponde anche un bilancio in utile: circa 8,4 milioni di euro, mentre il patrimonio netto si incrementa da 42,6 milioni a 51 milioni di euro. 

I FATTI STRAORDINARI - "Un esito certamente positivo, anche considerando che il risultato recepisce alcune componenti straordinarie, non ricorrenti e non collegate alla gestione operativa", come l'accantonamento a fondo rischi di 4.305.500 euro a fronte del rischio sanzionatorio possibile derivante dal verbale dell'ispettorato del lavoro del 2022, o l'altro accantonamento a fondo rischi per altri 150mila euro a fronte del rischio sanzionatorio possibile a fronte di un verbale di accertamento della Guardia di Finanza sull'adempimento della normativa anriciciclaggio.
La Gdf, infatti, nel corso di verifiche verso un cliente, ha chiesto, come d'uso, informazioni sulla sue frequentazioni della Casa da gioco, e dopo la dettagliata evidenza dell'attività svolte all'incirca tra il 2017 e il 2019, la Gdf ha ritenuto alcune operazioni meritevoli di segnalazione ai fini della normativa sull'anti-riciclaggio e disposto un verbale di accertamento.
La società ha fatto ricorso attraverso il professore Razzante per fare valere l'infondatezza dell'addebito, evidenziando come vi sia "ampia prova che il cliente in questione fosse un giocatore abituale, che ha sempre utilizzato mezz ipropri e per quanto occorra corretto e solvibile".  Nella relazione si sottolinea l'interesse non solo economico, ma anche operativo a vedere riconosciute le proprie ragioni: "Se prevalesse l'interpretazione (sorprendente) dei militari accertatori, l'attività della Casa da gioco rischierebbe di avere importanti ripercussioni operative".

IL PERSONALE - Quanto al personale, al 1° gennaio 2023 i dipendenti a tempo indeterminato erano 389 (333 Casa da gioco e 56 servizio alberghieri), e al 30 giugno 362 (306 casa da gioco e 56 servizi alberghieri). La variazione, 27 persone, è dovuta alle uscite dei lavoratori a seguito del piano di esodi incentivati. Ci sono stati due picchi di attività cui la società ha fatto fronte ricorrendo a 62 contratti a tempo determinato, ed è stato attuato l'outsourcing delle attività di accoglienza attraverso 9 contratti in staff leasing. Dal 27 giugno 2021 non si è più ricorso ad ammortizzatori sociali per l'emergenza Covid.19.
La relazione si sofferma anche sulla "complessa trattativa per dare alla Casa da gioco un contratto collettivo che dia certezza normativa e al tempo stesso possa accompagnare la società nelle sue esigenze competitive", ricordando che i vecchi contratti aziendali sono formalmente disdettati e che gli accordi del febbraio 2019 non regolano tutti gli istituti connessi al rapporto di lavoro". C'è da ricordare il Regolamento aziendale unilaterale che, dal primo gennaio, regola i rapporti con i lavoratori e che costituisce "la piattaforma aziendale oggetto di trattativa che è stata proficuamente avviata ed è proseguitacon un calendario mensile di incontri, che al momento non hanno prodotto significativi risultati".