Casinò e giochi, i vantaggi oltre le entrate fiscali
L'analista di gaming Mauro Natta esamina il tema dei 'vantaggi' che casinò e giochi apportano, certamente più ampi rispetto alle mere entrate fiscali.
Non vorrei aver interpretato malamente o in forma parziale il fatto che le forme di gioco vadano considerate solamente per la loro produzione di entrate fiscali.
Forse lo si potrebbe comprendere se non si riflette sulle tipologie di gioco d’azzardo lecito presenti nel Paese, ma se cerchiamo di approfondire il lato fiscale complessivo, ovvero anche quello a favore degli enti locali pubblici periferici che le disposizioni di legge hanno autorizzato ad avere una casa da gioco sul proprio territorio, abbiamo arricchito l’argomento.
Intendo i Comuni di Sanremo, Campione d’Italia e Venezia e la Regione Valle d’Aosta con i rispettivi casinò credo di poter affermare che contribuiscono considerevolmente in campo occupazionale diretto, turistico e alberghiero.
Non mi pare di poter essere smentito se accenno al fatto che il gioco online non concorre all’incremento del turismo o del settore alberghiero. Mentre invece per quanto al gioco fisico pubblico posso ammettere che l’occupazione, certamente può esserne influenzata.
Desidero, in ogni caso, rammentare che anche le entrate a favore degli enti pubblici citati, stante la loro specifica natura giuridica, non potrebbero avere una considerazione inferiore alle altre a favore delle fiscalità generale.
E se non si può negare che l’invito ad una più attenta valutazione dei fattori negativi di reddito, partendo anche dal fatto che la raccolta gioco non dovrebbe coniugarsi svincolata da quanto rimane dopo il pagamento delle vincite, si può sperare che l’imposizione non penalizzi alcuno degli aspetti positivi esistenti. Nell’invito, al tempo stesso, a continuare una forma di opposizione al gioco clandestino.