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Casinò, fuori dall'oblio del legislatore

09 settembre 2022 - 13:47

Anche la commissione parlamentare d'inchiesta sul gioco segnala la necessità che il legislatore si occupi del riordino normativo dei casinò.

Scritto da Mauro Natta

Intervengo dopo aver letto con piacere su gioconews.it la relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco presieduta dal senatore Mauro Maria Marino e che non è stata ancora approvata, essendo mancato il numero legale, il 7 settembre 2022.
Mi piace citare quanto ho potuto leggere e cioè “che il perseguimento dell’obiettivo illuminista delle leggi poche e chiare rappresenta la base per la tutela della legalità per i cittadini...”.

Sono molto dispiaciuto che le audizioni programmate non abbiano avuto luogo a causa del termine della legislatura anticipata e “tuttavia è opportuno che la situazione dei Casinò d’Italia non ritorni nell’oblio”.

Vorrei ricordare come ho fatto altre volte che la situazione dei casinò italiani non ha una legge che, nel lontano 1992, il Parlamento aveva iniziato, nella Commissione, mi pare se ben ricordo, allora presieduta dal senatore Mormone che ho conosciuto in occasione dell’audizione dell’Ooss che rappresentavo.
Ma c’è di più! La Corte Costituzionale, e non solo una volta, ha invitato il Parlamento a legiferare sulle case da gioco che nascono da diversi decreti convertiti in leggi nel 1927, 1933, 1937 e 1946; questo ultimo per la Valle d’Aosta.

È molto apprezzabile, nella relazione, leggere: “Tali centri di gioco, nati in tempi diversi ed in virtù di norme di origine eterogenea e frammentate, che hanno (...) e inoltre costituiscono un polo di attrazione turistica e quindi fonte di ricchezza per il Comune per la Regione autonoma Valle d’Aosta”.
Non può esistere dubbio alcuno sul fatto che le case da gioco possono costituire fonte di ricchezza per gli enti locali periferici sul territorio dei quali insiste una casa da gioco, non si può sottovalutarne la rilevanza per quanto al fattore occupazionale diretto e dell’indotto turistico e alberghiero ma, dopo tanto tempo, è auspicabile che sia giunto il tempo di vedere una legge organica.

Mi permetto di segnalare, in aggiunta a tutti gli argomenti di natura politica o giuridica, ciò che una legge organica dovrebbe normare: il controllo per quanto riguarda la regolarità del gioco e degli incassi e l’istituzione del corpo speciale di Polizia per integrare la funzione di controllo con riferimento ai materiali di gioco usati, all’aspetto fiscale e altro che si riterrà opportuno.

La precedente segnalazione nasce, a mio parere, da due esigenze: prima di tutto per la natura giuridica delle entrate a favore dell’ente pubblico periferico titolare e proprietario di una casa da gioco, in secondo luogo la necessità che una regolamentazione del settore non possa essere se non uniforme.

Vi è poi un altro aspetto che desidero segnalare: la crisi del settore specifico che ha colpito in modo rilevante sia i ricavi sia l’occupazione, motivo per cui la garanzia economica e finanziaria delle gestioni avrà necessità di una particolare attenzione.
Chiudo condividendo in pieno quanto rilasciato dal presidente della Commissione: “È auspicabile che, sulla scorta dei risultati sin qui raggiunti e degli ulteriori approfondimenti che sono stati indicati, possa finalmente essere dato orine ad un settore che coinvolge la pluralità di interesse che è stata descritta”.

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