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Casinò, il 'peso' dei proventi delle slot e dei giochi da tavolo

04 luglio 2024 - 10:38

L'esperto di casinò Mauro Natta, prendendo a esempio Sanremo, punta l'attenzione sull’incidenza dei proventi delle slot sul totale e il rapporto tra proventi dei giochi da tavolo e le ore effettive lavorate.

Scritto da Mauro Natta

© Freepik

Non vuole essere null’altro che una considerazione alla quale personalmente assegno ed assegnavo la priorità su ogni altra problematica relativa alla politica produttiva che, certamente era di competenza del gestore ma, in ogni caso, oggetto di una motivata discussione.

Chiaramente non intendo assolutamente calarmi in un ruolo che, più di circa quaranta anni or sono, mi era congeniale; mi sento coinvolto per la precedenza che personalmente avrei assegnato ad altri problemi che, indubbiamente, sono importanti e oggetto legittimo di trattativa col datore di lavoro.

Rammento che due erano le mie più significative preoccupazioni: l’incidenza dei proventi delle slot sul totale e il rapporto tra proventi dei giochi da tavolo e le ore effettive lavorate.

 

Quale era il mio obiettivo? Semplicemente duplice ma lo ritenevo, e non ero il solo, molto rilevante anche per quanto attiene alla continuità occupazionale.

a) Verificare la qualità del gioco in generale, considerando che il rapporto percentuale tra proventi slot e totale mi indicava se questa saliva o retrocedeva.

b) Controllare, tramite il rendimento di ciascun gioco da tavolo, stante la rilevanza dei cosiddetti proventi aleatori, l’interesse economico per i dipendenti in quanto retribuiti dalla gestione e, al tempo stesso, la reale possibilità di mantenere l’equilibrio della gestione e, contemporaneamente, l’impegno economico contrattuale con il concedente.

Non può sfuggire ad alcuno, in specie se del mestiere, l’importanza della percentuale con la quale ogni singolo gioco da tavolo contribuisce al totale di questi.

Certamente i proventi accessori, che corrono percentualmente a quelli netti e sulla scorta del vantaggio del banco, hanno il duplice impiego già richiamato nel precedente punto b).

 

Se del caso, preferibilmente non direttamente ma da chi per il ruolo tecnico che ricopre, si dovrebbe, se ragionevolmente supportati da risultati numerici convincenti e dimostrabili, o si potrebbe concorrere a interventi ragionati in tema di politica produttiva.

 

Esaminando i risultati dei seguenti recenti anni:

 

Sanremo

2022

2019

2018

2017

2016

Giochi tavolo

9.165.332

8.893.923

8.365.112

10.274.443

10.601.782

slot

34.357.677

35.537.170

34.505.065

34.515.991

34.368.672

totale

43.523.009

44.431.093

42.870.177

44.790.434

44.970.454

 

 

Sanremo

2015

2014

2013

2012

2011

Giochi tavolo

10.790.499

13.095.437

12.461.082

14.714.011

18.517.441

slot

34.381.116

33.076.103

33.169.590

35.832.804

45.823.593

totale

45.161.615

46.171.540

45.630.672

50.546.815

64.341.034

 

Rimane agevole constatare che l’incidenza dei proventi delle slot è elevata. Se poi esaminiamo, e solo per un periodo più ristretto, i ricavi derivanti dai giochi da tavolo:

 

Sanremo

2022

2019

2018

2017

2016

Roul. francese

2.417.399

2.919.971

3.339.960

4.570.221

4.956.865

Fair roulette

2.133.134

1.365,734

1.362.879

1.386.105

962.368

Black jack

1.596.185

1.246.839

1.090.441

1,307.377

1.089.846

Punto banco

718.396

1.591.378

1.138.189

1.649.431

1.649.503

tornei poker

988.194

643.870

396.580

239.622

606857

presenze

174973

191.715

188.678

205.012

227.680

 

Ed ora il "peso" percentuale che i proventi precedenti hanno avuto sul totale:

 

Sanremo

2022

2019

2018

2017

2016

Roul. francese

5,55%

6,57%

7,79%

10,20%

11,02%

Fair roulette

4,90%

3,07%

3,18%

3,09%

2,14%

Black jack

3,67%

2,81%

2,54%

2,92%

2,42%

Punto banco

1,65%

3,58%

2,65%

3,68%

3,67%

tornei poker

2,27%

1,45%

0,93%

0,53%

1,35%

 

Non desiderando infierire anche perché le mie convinzioni possono essere non condivise, non procedo alla comparazione tra il totale degli introiti suddivisi tra slot e giochi da tavolo e le presenze; chi volesse vi si può dedicare ottenendo un dato statistico oltre che interessante in tema di politica produttiva.

 

Ciò che, invece, mi piace segnalare, rimanendo nel campo della qualità del gioco e delle frequentazioni è l’assenza dello chemin de fer. Si può comprendere il ricorso alla fair roulette in concomitanza con un reparto gioco sotto organico ma lo è meno se si pensa, almeno per mio conto, di aver sostituito lo chemin con il punto banco.

 

Èpiù che certo, trattasi di due giochi simili ma, al contrario, non sono simili i frequentatori spinti, in un caso, dal combattere con un altro giocatore e nell’altro, contro il banco. Vi invito a consultare i risultati dello chemin nel recente passato.

 

 

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