Non vuole essere null’altro che una considerazione alla quale personalmente assegno ed assegnavo la priorità su ogni altra problematica relativa alla politica produttiva che, certamente era di competenza del gestore ma, in ogni caso, oggetto di una motivata discussione.
Chiaramente non intendo assolutamente calarmi in un ruolo che, più di circa quaranta anni or sono, mi era congeniale; mi sento coinvolto per la precedenza che personalmente avrei assegnato ad altri problemi che, indubbiamente, sono importanti e oggetto legittimo di trattativa col datore di lavoro.
Rammento che due erano le mie più significative preoccupazioni: l’incidenza dei proventi delle slot sul totale e il rapporto tra proventi dei giochi da tavolo e le ore effettive lavorate.
Quale era il mio obiettivo? Semplicemente duplice ma lo ritenevo, e non ero il solo, molto rilevante anche per quanto attiene alla continuità occupazionale.
a) Verificare la qualità del gioco in generale, considerando che il rapporto percentuale tra proventi slot e totale mi indicava se questa saliva o retrocedeva.
b) Controllare, tramite il rendimento di ciascun gioco da tavolo, stante la rilevanza dei cosiddetti proventi aleatori, l’interesse economico per i dipendenti in quanto retribuiti dalla gestione e, al tempo stesso, la reale possibilità di mantenere l’equilibrio della gestione e, contemporaneamente, l’impegno economico contrattuale con il concedente.
Non può sfuggire ad alcuno, in specie se del mestiere, l’importanza della percentuale con la quale ogni singolo gioco da tavolo contribuisce al totale di questi.
Certamente i proventi accessori, che corrono percentualmente a quelli netti e sulla scorta del vantaggio del banco, hanno il duplice impiego già richiamato nel precedente punto b).
Se del caso, preferibilmente non direttamente ma da chi per il ruolo tecnico che ricopre, si dovrebbe, se ragionevolmente supportati da risultati numerici convincenti e dimostrabili, o si potrebbe concorrere a interventi ragionati in tema di politica produttiva.
Esaminando i risultati dei seguenti recenti anni:
Sanremo
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2022
|
2019
|
2018
|
2017
|
2016
|
Giochi tavolo
|
9.165.332
|
8.893.923
|
8.365.112
|
10.274.443
|
10.601.782
|
slot
|
34.357.677
|
35.537.170
|
34.505.065
|
34.515.991
|
34.368.672
|
totale
|
43.523.009
|
44.431.093
|
42.870.177
|
44.790.434
|
44.970.454
|
Sanremo
|
2015
|
2014
|
2013
|
2012
|
2011
|
Giochi tavolo
|
10.790.499
|
13.095.437
|
12.461.082
|
14.714.011
|
18.517.441
|
slot
|
34.381.116
|
33.076.103
|
33.169.590
|
35.832.804
|
45.823.593
|
totale
|
45.161.615
|
46.171.540
|
45.630.672
|
50.546.815
|
64.341.034
|
Rimane agevole constatare che l’incidenza dei proventi delle slot è elevata. Se poi esaminiamo, e solo per un periodo più ristretto, i ricavi derivanti dai giochi da tavolo:
Sanremo
|
2022
|
2019
|
2018
|
2017
|
2016
|
Roul. francese
|
2.417.399
|
2.919.971
|
3.339.960
|
4.570.221
|
4.956.865
|
Fair roulette
|
2.133.134
|
1.365,734
|
1.362.879
|
1.386.105
|
962.368
|
Black jack
|
1.596.185
|
1.246.839
|
1.090.441
|
1,307.377
|
1.089.846
|
Punto banco
|
718.396
|
1.591.378
|
1.138.189
|
1.649.431
|
1.649.503
|
tornei poker
|
988.194
|
643.870
|
396.580
|
239.622
|
606857
|
presenze
|
174973
|
191.715
|
188.678
|
205.012
|
227.680
|
Ed ora il "peso" percentuale che i proventi precedenti hanno avuto sul totale:
Sanremo
|
2022
|
2019
|
2018
|
2017
|
2016
|
Roul. francese
|
5,55%
|
6,57%
|
7,79%
|
10,20%
|
11,02%
|
Fair roulette
|
4,90%
|
3,07%
|
3,18%
|
3,09%
|
2,14%
|
Black jack
|
3,67%
|
2,81%
|
2,54%
|
2,92%
|
2,42%
|
Punto banco
|
1,65%
|
3,58%
|
2,65%
|
3,68%
|
3,67%
|
tornei poker
|
2,27%
|
1,45%
|
0,93%
|
0,53%
|
1,35%
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Non desiderando infierire anche perché le mie convinzioni possono essere non condivise, non procedo alla comparazione tra il totale degli introiti suddivisi tra slot e giochi da tavolo e le presenze; chi volesse vi si può dedicare ottenendo un dato statistico oltre che interessante in tema di politica produttiva.
Ciò che, invece, mi piace segnalare, rimanendo nel campo della qualità del gioco e delle frequentazioni è l’assenza dello chemin de fer. Si può comprendere il ricorso alla fair roulette in concomitanza con un reparto gioco sotto organico ma lo è meno se si pensa, almeno per mio conto, di aver sostituito lo chemin con il punto banco.
È più che certo, trattasi di due giochi simili ma, al contrario, non sono simili i frequentatori spinti, in un caso, dal combattere con un altro giocatore e nell’altro, contro il banco. Vi invito a consultare i risultati dello chemin nel recente passato.