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Casinò, offerta più ricca la strada da seguire per adeguarsi al cambiamento

05 aprile 2024 - 10:03

I casinò hanno necessità di adeguare la propria offerta e non solo sul fronte del gioco, così da affrontare al meglio il futuro.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Alexander Grey su Unsplash

Foto di Alexander Grey su Unsplash

È certo, non avevo alcuna intenzione di mettere in mostra i risultati del casinò di Sanremo se non per sostenere con i numeri ciò di cui sono, unitamente a tanti altri del settore, convinto: la necessità di intervenire sull’offerta, e non solo di gioco, diversificandola per andare opportunamente incontro alle preferenze che hanno subito un cambiamento di proporzioni importanti.

Logicamente non intendo nascondermi dietro il dito, ho letto delle prossime elezioni comunali, dei programmi e di altre notizie comprese quelle relative alla Riviera Trasporti. Mi sono anche permesso di scrivere qualcosa in argomento proventi derivanti al Comune dalla gestione della casa da gioco citando le poche disposizioni che sono presenti (risalenti al 1927) e che mancano dopo, come ha ricordato la Corte Costituzionale nel lontano 1985 nella sentenza n. 152.

Non è possibile trovarsi in disaccordo col sindaco di Imperia in quanto espresso sulla rilevanza internazionale del nome Sanremo, la cittadina che tutti ricordano e che coniugano unitamente alla Riviera dei Fiori.

Sanremo, e non solo per il Festival della Canzone, è conosciuta, non credo che la Casa da gioco rappresenti se non una parte importante che ha contribuito a renderla nota a molti, il clima, l’accoglienza e le infrastrutture che concorrono da sempre allo sviluppo turistico, insomma un mix di situazioni e di sensazioni ha prodotto ciò che la Città fiorita continua a suscitare.

Così come ho letto dei programmi elettorali dei candidati alla poltrona di sindaco ho  posto un pochino di attenzione alle loro reazioni in merito alla società Riviera Trasporti relativamente all’accostamento al Casinò e all’utile prodotto.

Lo ripeto perché credo non sia la prima volta che ne scrivo ma non sono mai venuto a conoscenza di altri Comuni della Provincia di Imperia che avrebbero potuto avere sul loro territorio una casa da gioco. Ciò che maggiormente mi stupisce deriva dal fatto che dall’età di quattro anni ho cominciato a sentire parlare di casinò. 

Prima a Sanremo poi a Saint Vincent da quando passavo una parte delle vacanze scolastiche a casa di mio zio; in seguito dall’età di diciotto anni come dipendente del Casino de la Vallèe sino alla fine del 2000. Ora sono in pensione e me ne occupo ancora sotto altra veste ma con la sensazione di conoscere il particolare mercato. Ricordo ancora le riunioni sindacali a Sanremo e quando ho fatto un giro nelle sale da gioco all’epoca del ragionier Vittorio Berta, bei tempi quelli!

Molto probabilmente la mia preferenza per il gioco tradizionale deriva dal fatto di aver lavorato nel periodo d’oro nel quale era sufficiente aprire la porta. Questo non ha impedito che nell’avvento dei giochi americani sia insita la soluzione che, dopo la crisi del fumo (2005) e della economia (2007-2008) in tempi lontani e dell’online in tempi più moderni, ha impedito una crisi molto profonda.

La consultazione dei risultati delle case da gioco italiane, la trasformazione di Venezia dall’ultimo al primo posto a datare dal 2000 mi anno indicato che ancora oggi possono convivere i giochi tradizionali con gli altri americani e con le slot machines. 

Le due sedi di Venezia hanno permesso la presenza di una clientela varia, con presenze a Ca’ Vendramin da ricomprendersi maggiormente nel qualitativo e a Ca’ Noghera un pochino meno con una preponderanza delle slot che sono numerosissime.

Una sola certezza mi pare nascere: la convivenza tra chemin de fer e punto banco così come la fair roulette con quella tradizionale francese non possono essere trascurate a fronte di due giochi simili si presentano giocatori desiderosi di lottare con i simili piuttosto che con la Casa. Oppure giocatori, magari nostalgici di tempi passati o di un gioco più veloce e meno classico con uno sguardo al passato anche recente ma meno frequentato.

La rilevanza di una offerta ampia e differenziata, a mio parere e non soltanto mio, pare la via da seguire per cogliere tutte le opportunità di produzione e ancor più in una location come quella in disc\orso.

Spero che il futuro prossimo sia come quello che mi e vi auguro con una incidenza maggiore dei giochi da tavolo e, nella particolarità, un ritorno alla qualità delle presenze e del gioco. Non desidero annoiare oltre perché ho la convinzione che i decisori della politica produttiva e del come realizzarla sono all’altezza della situazione nell’interesse del concedente e di tutti gli altri beneficiari.

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