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Casinò St. Vincent, Buat: 'Ccal punto di riferimento, ora il post concordato'

12 dicembre 2024 - 11:29

L'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Rodolfo Buat, commenta con soddisfazione lo scioglimento della riserva sul Ccal e l'imminente conclusione del concordato.

Scritto da Amr

Il buon esito dell'assemblea dell'unità produttiva giochi del Saint Vincent Resort & Casino, con i lavoratori che hanno sciolto positivamente la riserva sulla firma dell'ipotesi di contratto aziendale unico, è salutata favorevolmente non solo dalle organizzazioni sindacali, ma anche dall'amministratore unico della Casa da gioco Rodolfo Buat, che ha seguito in prima persona la complessa e lunga trattativa.
“L'azienda – commenta a Gioconews.it – aveva bisogno di un punto di riferimento chiaro che aiutasse nella gestione del personale, senza ambiguità. È stato raggiunto un risultato che mantiene, anche nel tempo, gli obiettivi di equilibrio economico.”

Il contratto aziendale entrerà in vigore dal primo gennaio, dunque alla scadenza naturale e positiva del concordato: “Sì, il concordato finisce il 31 dicembre e finisce positivamente. L'azienda ha raggiunto gli obiettivi che si era fissata nei confronti dei creditori e li ha ampiamente superati. Ora – osserva Buat – si apre il capitolo del futuro, perchè è più difficile riuscire a organizzare lo sviluppo che un'azienda che a gestirne la ristrutturazione. Si tratta di scegliere gli obiettivi giusti e il corretto impego delle risorse. A breve approveremo il piano industriale della società, realizzato in collaborazione con Ernst&Young: così avremo una traccia che indirizzerà i prossimi cinque anni”.

È tempo di cambiamenti al Casinò di Saint Vincent, e che investono anche le scelte della proprietà. Scelte, in verità, già compiute, con l'obiettivo inserito nel Documento di economia e finanza regionale di  affidare a un terzo la gestione del resort valdostano. I tempi, almeno a giudicare dal recente affidamento di un nuovo incarico a Finaosta da parte della giunta regionale, si stanno stringendo rispetto all'obiettivo del 2026, come anno “buono” per procedere alla gara. “È normale che si stia cercando di procedere con celerità. Il tema, tuttavia, è complesso  e nessuno è in grado di prevedere i tempi effettivi. Definire un diverso modello di gestione non è un percorso facilissimo, anche perché si incrociano diversi tipi di tematiche e di ambiti giuridici: convivono la concessione che rientra nella sfera del diritto amministrativo e la gestione, che rientra invece nel diritto privato. Sicuramente ci sarà molto da lavorare, aspettiamo di capire gli orientamente pratici e gli obiettivi concreti, certamente siamo interessati a collaborare”, conclude Buat.

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