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St. Vincent, relazione Pagliero: 'Nessun fatto contro esecuzione concordato'

15 febbraio 2023 - 16:33

Positiva relazione semestrale del commissario giudiziale Pagliero sull'andamento del concordato del Casinò St. Vincent, sotto controllo anche la vicenda dell'accertamento dell'Ispettorato del lavoro.

Scritto da Anna Maria Rengo
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"Allo stato, non sono stati rilevati fatti, in tutto o in parte, impeditivi dell’esecuzione del concordato o tali da rendere l’esercizio dell’attività d’impresa manifestamente dannoso per i creditori". Questa la conclusione cui giunge il commissario giudiziale Ivano Pagliero, nella sua terza relazione informativa semestrale alla data del 31 dicembre 2022 sulla procedura di concordato preventivo della Casino de la Vallèe Spa, omologato il 26 maggio del 2021. 
 

L'ANDAMENTO 2022 - Nella relazione si ricorda quanto, a sua volta, è stato relazionato dall'amministratore unico della società Rodolfo Buat, ossia che "l’esercizio 2022 si è chiuso con 'risultati decisamente positivi e superiori alle previsioni del piano concordatario” e che "la gestione è proseguita con regolarità e con risultati ampiamente superiori alle aspettative”, in particolare, "i ricavi del settore gioco (…) superano di circa 9 milioni di euro la previsione del piano concordatario”. Ancora, "nel secondo semestre 2022 la Società ha approvato il bilancio dell’esercizio relativo al 31.12.2022, chiusosi “con un utile pari a euro 1.620.949, rispetto alla perdita di 7.077.604 registrata nel 2020”. Inoltre, "la società ha dato esecuzione al secondo piano di riparto, nel quale è stata pagata la prima rata dei debiti chirografari, in anticipo di circa sei mesi rispetto alla prima scadenza prevista dal piano concordatario (30 giugno 2023)".

LE PREVISIONI 2023 - Non solo, "la previsione per l’esercizio 2023 evidenzia proventi derivanti dall’attività di gioco migliorativi rispetto alle previsioni del piano; si prevede, tuttavia, un incremento dei costi operativi (circa 55 milioni di euro) rispetto alle previsioni del piano (51 milioni di euro)" e la società stima, per l’esercizio 2023, un Ebitda “sostanzialmente allineato a quello del piano concordatario”.

L'ACCERTAMENTO DELL'ISPETTORATO DEL LAVORO - Il commissario Pagliero dà anche notizia dell'intervenuta notifica alla società di due verbali di accertamento dell'Ispettorato del Lavoro di Biella-Vercelli, aventi per oggetto l'utilizzo del personale cosiddetto extra nella struttura alberghiera, ovvero i contratti della durata da 1 a 3 giorni utilizzati in occasione dei picchi di attività dei fine settimana o in occasione di eventi speciali. 
Gli accertamenti condotti avrebbero ad oggetto il periodo dal 1° gennaio 2019 al 27 gennaio 2022, coinvolgendo “8611 posizioni, di cui 7934 antecedenti il 15 luglio 2021 e 677 nel periodo successivo.
A tale proposito, informa Pagliero, Cava ha precisato che "gl ispettori non hanno rilevato vizi sostanziali nell'utilizzo di questa tipologia di contratti (e questo è un elemento molto imporante). Corretta risulta anche la gestione amministrativa con un unico rilievo di forte impatto per i numeri in gioco: la società avrebbe dobuto (deve) consegnare al lavoratore copia della comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro inviata all'Agenzia regionale del lavoro.
Per queste 8611 infrazioni "il pagamento minimo è di 1.983.500 per il periodo 1° gennaio 2019 - 14 luglio 2021 e di 169.250 euro per il periodo 15 luglio 2021-27 gennaio 2022 (con possibilità di vedere raddoppiati gli importi se il pagamento non avviene entro i termini brevi di 60 giorni). In via cautelativa, è stato accantonato l'importo massimo di oltre euro 4 milioni, avendo la società intenzione di ricorrere - visto il parere legale dello Studio Trifirò - prima in via amministrativa e poi - nel caso - in via giurisdizionale, per vedere riconosciuta l'illegittimità del provvedimento. Il pagamento in forma ridotta significherebbe infatti riconoscere la legittimità del provvedimento. 
In riferimento alla vicenda, il commissario giudiziale scrive che "in relazione agli accertamenti in esame (...) la società ritiene che vi siano 'ampi motivi per ritenere possibile un annullamento del provvedimento ovvero un’equa composizione transattiva del contenzioso'”.
Quanto all'accantonamento, Pagliero evidenzia che "l’importo di 4 milioni possa essere assorbito dalla maggior liquidità oggi generata da Cava (al 31.12.2022) e comunque dalla maggior liquidità che la stessa Cava prevede di generare sino al 31.12.2023. Occorre altresì considerare che l’importo di 4 milioni, rispetto alle previsioni iniziali del piano concordatario (e quindi senza considerare la maggiore liquidità generata attraverso la maggiore redditività registrata sino ad ora da Cava), potrebbe anche trovare parzialmente (per oltre il 50% del rischio massimo) capienza: - nel contributo regionale a fondo perduto erogato ai sensi della legge regionale n. 15/2001 a favore di Cava, pari ad 1,5 milioni; tale contributo risulta essere stato definitivamente appreso nelle disponibilità liquide della società per effetto del provvedimento adottato dalla Regione Valle d’Aosta in data 18.11.2022; tale entrata non era mai stata contemplata tra i ricavi previsionali del piano concordatario; - nei fondi richiesti generici (e quindi non destinati ad uno specifico evento), in prededuzione, allocati nella voce 'imprevisti', pari ad 508.432 euro, al momento non ancora utilizzati; - nei fondi richiesti generici (e quindi non destinati ad uno specifico evento), in privilegio, allocati nella voce 'imprevisti', pari ad  250.000 euro, al momento non ancora utilizzati".

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