Pochi giorni fa, in un articolo pubblicato su questa testata, intitolato “Nuovi (e vecchi) casinò, il tempo delle scelte”, la collega Anna Maria Rengo ha scritto: “Oggi, come torniamo a ripetere, la situazione è cambiata: al governo c’è una formazione politica che non guarda più al gioco come al maggiore dei mali, le regioni sono in larga parte corse ai ripari, per preservare quella che è un’attività lecita e fonte di occupazione, i casinò si stanno riprendendo dalla pandemia e stanno vivendo un momento di grazia e stanno anche rimettendo in ordine i loro conti, ovviamente quelli che all’epoca non li avevano in ordine”.
E continua: “… che nessuno si sia ricordato di questa carenza normativa sottolineata dalla stessa Corte costituzionale.”
Tot. ricavi
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2018
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2019
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2020
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2021
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2022
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St. Vincent
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57.838.986
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60.630886
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29.677.628
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30.351.627
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62.400.054
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Venezia
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97.595.986
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92.800.744
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41.564.560
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54.385.332
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104.435.224
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Campione
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45.460.976
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40.503.682
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Sanremo
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42.878.177
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44431.09
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23.569.891
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22.096.606
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43.523.009
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totale
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243.773.368
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197.862723
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94.812.079
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107.063.565
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250.086.969
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Si precisa che il casinò di Campione è stato chiuso nel luglio 2018 e ha riaperto a fine gennaio 2022.
g. tavolo
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2018
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2019
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2020
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2021
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2022
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St. Vincent
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23.075.757
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23.461.188
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11.940.366
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13.221.374
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28.971.944
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Venezia
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43.528.388
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40.354.233
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16.482.773
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12.943.909
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44.558.142
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Campione
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13.412.917
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12.943.593
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Sanremo
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8.373.112
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8.893.923
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4.338.451
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3.549.826
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9.165.333
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totale
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88.390.174
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72.709.344
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32.761.590
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39.715.109
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96.859.012
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Le tabelle che precedono ritengo possano evidenziare, pur con una certa fatica, che i casinò iniziano a rimettersi in moto.
Sono sempre più convinto che il futuro delle case da gioco sia legato alla multifunzionalità allo scopo dichiarato di contenere il costo del personale tecnico occorrente per la svolgimento dei giochi e dal rilancio ragionato di quelli da casinò online nei quali impiegare i propri dipendenti.
Il tutto nella visione di non penalizzare l’occupazione, possibilità che trovo nel giusto equilibrio tra costi e ricavi di produzione, ben conoscendo le difficoltà che potrebbero insorgere dal calo, globalmente considerato, dei cosiddetti proventi accessori.
Un impiegato tecnico multifunzionale è colui che sa svolgere più giochi e per i quali è stato regolarmente abilitato.
I proventi accessori (le mance) sono suddivise tra impiegati e gestore nella percentuale che le parti stabiliscono a seguito di una contrattazione specifica.
I ricavi derivanti dal gioco online, al di là delle slot machines, pur non producendo mance, potrebbero rappresentare per la gestione un importo rilevante e qui si innesta una problematica alquanto seria che investe quella richiamata precedentemente.
Per dirimere quest’ultima questione il gestore potrebbe proporre un premio di risultato particolare collegato alla performance dei giochi appena specificati.
Tornando alla questione ripartizione delle mance e, in specie, alla percentuale spettante dopo, lo ripeto, una specifica contrattazione tra gli aventi causa, le possibili soluzioni a mio avviso possono essere due: la prima consiste nel creare reparti nei quali, in base a precedenti, sia possibile trovare un giusto equilibrio tra mance e ricavi; la seconda, invece, prendendo in considerazione le singole abilitazioni, permette una ripartizione, scusate il termine, per competenza.
Riprendo dall’inizio, la mia convinzione si fonda anche sul risultato 2022 relativo al gioco pubblico rilevabile dalla relazione della Corte dei conti ove si afferma che le entrate erariali provenienti dal settore in parola sono aumentate del 22 percento rispetto all’anno precedente.
Che il gioco online abbia raggiunto cifre importanti non c’è dubbio, lo stesso dicasi per quanto, nel comparto, è dovuto ai giochi da casinò; persino il bingo continua ad avere un pubblico assiduo che, durate la pandemia, risultava per forza in calo.
E per finire, utilizzando l’espressione di Wanda Ferro, sottosegretaria al ministero dell’Interno - “Il gioco legale è uno strumento fondamentale che consente di affrontare con consapevolezza i dati e le percezioni del pubblico” -, mi permetto di annotare che queste ultime lasciano correttamente individuare l’incremento della domanda stante le entrate erariali e aggiungo che finalmente potrebbe aver inizio la problematica case da gioco.