Casinò verso riapertura, tra Roi e organizzazione lavoro
In vista della riapertura dei casinò, ecco l'analisi del legame tra organizzazione del lavoro e il ritorno degli investimenti.
Quando si parla di ritorno degli investimenti non si può fare a meno di riflettere sulle utilità pratiche che derivano immancabilmente dalla organizzazione del lavoro e della produzione e dal controllo di quest’ultima.
Lungi da me l’intenzione di tediare con argomenti trattati in largo e in lungo, desidero presentare una brevissima dimostrazione come tutto sia unito da un filo rosso che non si può smentire.
In vista delle prossime riaperture, speriamo per tutti, provo a permettermi, frutto di lunga esperienza, un'idea in tema di organizzazione del lavoro nei casinò; sempre che si tratti di novità.
Tanto per esemplificare, tutti ricordano che il documento relativo al risultato di un tavolo di contropartita evidenzia la differenza tra dotazione iniziale e rimanenza finale tenendo debito conto dei contanti cambiati al tavolo e di eventuali aggiunte.
Altra documentazione segue questa prima: i cambi al tavolo dalla cassa, il minimo di giocata se cambiato e la contabilità relativa alle mance.
A questo punto possiamo usufruire di una molteplicità di informazioni tali da rendere evidente la qualità del gioco. Se aggiungiamo l’eventualità che siano stati rilasciati assegni (c.d. della Casa) a seguito di vincite si può ritenere di essere a buon punto.
Un investimento più importante del solito è messo in cantiere quando si organizzano avvenimenti atti a promuovere il gioco quali gala, gare o altro tanto per intenderci. Proprio in quelle occasioni si riscontra un maggiore ricorso al cambio assegni ed allora eccoci a verificare il ritorno dell’investimento; non tanto, anche se rileva, se il risultato dei tavoli è stato attivo o meno, quanto se gli invitati hanno risposto con intensità e qualità di gioco (minimi, mance e durata), se il movimento degli assegni cambiati trova riscontro nei risultati, se i servizi offerti alla migliore clientela sono stati graditi e in quale modo.
Una delle verifiche da attuare la troviamo nel porre la dovuta attenzione a una voce che, solitamente, troviamo nel rendiconto di chiusura della cassa di sala. Bene inteso non è esaustivo ma ci mette sulla buona strada.
Procedo con ordine per essere pacificamente compreso. La dotazione della cassa è composta da denaro e gettoni e da una riserva di placche e gettoni. La diminuzione di gettoni e placche si trasforma in contanti e se le placche risultano mancanti dalla riserva dovrebbero essere segnalate anche nella loro composizione.
La differenza tra i “gettoni a mano clienti” dal giovedì al venerdì, dal venerdì al sabato e dal sabato alla domenica può dare una idea abbastanza corretta della partecipazione al gioco. Rimane in ogni caso un fatto certo: le placche a mano clienti alla domenica possono essere maggiori o minori di quanto risultava il giovedì precedente.
A questo punto non rimane che ritornare a un più attento esame dei risultati di gioco, tavoli e mance.
Scusate una ultimissima riflessione in quanto ritengo giusto e doveroso per chiunque sia impegnato in una gestione di casa da gioco la seria considerazione dell’argomento in parola; il costo dei servizi resi alla clientela, anche in costanza del divieto di pubblicità, potrebbero rappresentare un impegno economico da non ignorare e/o sottovalutare.