Cassazione: 'I casinò tradizionali svolgono un pubblico servizio'
La Corte di cassazione sottolinea come i casinò svolgano un pubblico servizio controllando l'attività di gioco pubblico.
"Anche il privato concessionario che gestisce una attività di gioco pubblico amministra in via esclusiva un'attività propria dell'Amministrazione, rientrante nell'ambito di un monopolio legale, esercitandone i medesimi poteri pubblici. In un tale contesto, il concessionario procede alla raccolta di denaro, 'attività che assume carattere pubblico in forza del titolo di legittimazione alla giocata che rende lecito un gioco d'azzardo che, altrimenti, integrerebbe un'attività assolutamente vietata dall'art. 110 Tulps e sanzionata'. Il 'pubblico servizio' è, quindi, rappresentato non dal gioco, ma dal 'diretto e continuativo controllo di un'attività che, altrimenti, sarebbe illecita': la materia dei giochi pubblici è infatti riservata al monopolio dello Stato, che ne può affidare a privati l'organizzazione e l'esercizio in regime di concessione di servizio, sulla base di una disciplina che trova origine negli artt. 1 e 2 del decreto legislativo 14 aprile 1948, n. 496 (Disciplina dell'attività di giuoco)".
Questi alcuni dei principi espressi dalle Sezioni unite della Corte di cassazione nel 2020 "in tema di gestione dell'attività di gioco pubblico" che, "pur trascendendo le peculiarità della fattispecie esaminata", vengono ripresi e fatti propri dalla Corte di cassazione nella sentenza con cui si accoglie il ricorso presentato dalla Procura di Imperia contro l'ordinanza con la quale il tribunale di Genova sostanzialmente alleggeriva la misure cautelari nei confronti di un uomo che "era stato raggiunto della misura cautelare per i reati di partecipazione ad una associazione finalizzata alla commissione di truffe ai danni del Casinò di Sanremo, attraverso carte da gioco alterate, di corruzione, in qualità di cartaio in servizio presso lo stesso Casinò, gestito da una società del comune di Sanremo, di peculato e di truffa".
Il Tribunale, relativamente ad alcuni addebiti, "escludeva che l'attività svolta dalla società Casinò Sanremo Spa di esercizio del gioco di azzardo potesse qualificarsi come di pubblico servizio e che, in ogni caso, l'indagato avesse rivestito la qualifica soggettiva di cui all'art. 358 cod. pen".
La nuova sentenza della Cassazione, che segue quella di pochi giorni fa e sempre riferita alla presunta truffa ai danni del Casinò di Sanremo, ricorda come nel 2020 la Sezioni unite, richiamando anche la la sentenza costituzionale n. 56 del 2015, hanno "evidenziato gli interessi pubblici tutelati dalla normativa che disciplina i giochi pubblici, quali la 'pubblica fede, l'ordine pubblico e la sicurezza, la salute dei giocatori, la protezione dei minori e delle fasce di giocatori adulti più deboli, la protezione degli interessi erariali relativamente ai proventi pubblici derivanti dalla raccolta del gioco'" e sottolinea che "gli interventi normativi sul settore dei giochi d'azzardo con modalità più moderne sono stati giustificati espressamente per "rendere più efficaci ed efficienti l'azione per il contrasto del gioco gestito e praticato in forme, modalità e termini diversi da quelli propri del gioco lecito e sicuro, in funzione del monopolio statale in materia di giochi [...], nonché l'azione per la tutela dei consumatori, in particolare minori di età, dell'ordine pubblico, della lotta contro il gioco minorile e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei giochi, garantendo altresì maggiore effettività al principio di lealtà fiscale nel settore del gioco e recuperando base imponibile e gettito a fronte di fenomeni di elusione ed evasione fiscali nel medesimo settore".
Dunque, "questo Collegio ritiene di dare continuità a tali ultimi principi anche con riferimento all'attività svolta dalla società che gestisce il Casinò di Sanremo" e "tutti gli argomenti indicati dalle Sezioni Unite Rubbo (il pronunciamento del 2020 Ndr) per qualificare l'attività di gestione del gioco pubblico sono applicabili anche all'attività dei Casinò tradizionali, dovendosi quindi considerare 'pubblico servizio' l'attività affidata dal Comune di Sanremo alla società - attraverso una convenzione - di controllo sulla attività di gioco pubblico, soggetta a Monopolio statale, a tutela di pubblici interessi".