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Gestione e andamento casinò, ancora corsi e ricorsi storici

20 luglio 2024 - 09:38

Ecco la seconda puntata della disamina degli anni '90 sulla possibile gestione dei casinò italiani.

Foto di Patrick McManaman su Unsplash

Foto di Patrick McManaman su Unsplash

La mia relazione degli anni '90 sulle gestioni dei casinò, di cui ho già riportato una prima parte, così proseguiva.

Non c’è dubbio alcuno, come in ogni altro impegno economico, o investimento che dir si voglia, è rilevante la valutazione a monte. Per calcolare la convenienza può essere sufficiente considerare la percentuale a favore del banco se accompagnata dalla considerazione per le mance per la parte che va alla gestione.

Detti proventi aleatori (mance) potrebbero anche superare l’investimento. È pur vero che giochi come il trente et quarante e la roulette possono chiudere in perdita; lo è altrettanto che lo chemin de fer è una fonte sicura di entrata, rimanendo il rischio d’impresa già richiamato nella prima parte.

Non si può sottacere, d’altra parte, che le mance rivestono il ruolo, per l’azienda, di ristoro del passivo ivi compreso il costo del personale.
L’importo delle mance e dei giochi che maggiormente ne producono costituisce un obiettivo che non dovrebbe essere perso di vista in prospettiva sia a breve che a medio termine. Il lungo termine, nel campo dell’azzardo autorizzato, pare proprio “azzardato” stante i gusti che possono cambiare e, forse ancor più, la disponibilità economica.

Le tabelle esposte nella prima parte hanno fornito un quadro dell’andamento degli anni considerati. I giochi francesi hanno subito un calo importante. Lo chemin de fer, un tempo come ricordato il fiore all’occhiello del casinò è il gioco che maggiormente ha subito detto calo in relazione alla qualità del gioco e alle presenze. Probabilmente, salvo ulteriori verifiche, è dovuto ad una diminuzione delle presenze d’élite. 
Il trente et quarante risente anche della presenza in esercizio di un solo tavolo, il che avviene frequentemente, per cui in aggiunta alla scarsa probabilità a favore del banco si corre un maggior rischio insito nel gioco. Si tenga conto che un giocatore di solo trente et quarante – e ce ne sono molti – allorquando riesce a mordere fugge immediatamente. Se per caso il tavolo non chiude nell’intervallo serale, ad esempio, si riduce detta eventualità; se i tavoli sono due è ancora meglio.

La situazione precedentemente definita scomodità nel precedente articolo, purtroppo non è mutabile nell’immediato, necessita di un drastico e rapido intervento. Occorre una nuova o ulteriore sede in aggiunta a Ca’ Vendramin Calergi che sia moderna, funzionale e soprattutto comoda anche in vista di un possibile incremento delle presenze. (sede poi realizzata a Ca' Noghera Ndr)
Nell’attesa si rende indispensabile trovare una soluzione che copra le esigenze attuali e sia mirata al futuro. Un futuro tale da vantare una maggiore redditività per la Casa da gioco dalla quale dipende il mantenimento dell’occupazione attuale e l’incremento della stessa che l’Ente pubblico non può che auspicare.
Non rimane che dare il giusto avvio alle premesse, v’è da domandarsi, a questo punto, come operare e da quando.
Per quanto al secondo quesito non esiste che una sola risposta: da subito!

Per quanto al primo si consiglia:
a) separare nettamente le slot dagli altri giochi perché sarebbe inutile pensare a servizi e promozioni quando allo stesso tempo si consente a giocatori di differenti possibilità economiche e tendenze di mescolarsi. Si tenga in debito conto l’elemento curiosità che spesso infastidisce la migliore clientela;
b) l’istituzione di un privè con ingressi limitati e controllati; resta da stabilire quali giochi introdurvi dopo una attenta valutazione degli spazi disponibili e della economicità degli stessi giochi;
c) l’introduzione della fair roulette. Questa tipologia di gioco presenta il vantaggio della velocità di esecuzione (tra l’altro i gettoni di colore eliminano le contestazioni ma limitano o possono limitare le presenze al tavolo). Il beneficio più rilevante, sempre derivante dalla velocità di esecuzione, è costituito dalla minore eventualità di pagamenti eccessivi in quanto il tappeto ben difficilmente si presenta super caricato. E, per essere indotti ad una simile scelta è sufficiente riflettere sul maggior numero di boules;
d) l’immissione di nuovi giochi, tenendo presente la concorrenza sia estera che nazionale. Stante uno spazio limitato potrebbe trattarsi del poker e del punto banco;
e) rivedere il posizionamento dei tavoli – in specie quelli di roulette francese – al fine di permettere l’accesso allo stesso tavolo a più giocatori equamente distribuiti.
A una prima conclusione si può comunque giungere.

A parere dello scrivente è possibile migliorare i rendimenti sia dei giochi che dei proventi aleatori e, ancor più, del personale addetto direttamente ed indirettamente alla produzione.
Si evidenzia, ad una prima impressione certamente da approfondire, la necessità di operare sulla professionalità e sulla concreta possibilità di incremento dei guadagni.
Alla base di tutto e prima di ogni altra iniziativa si rende indispensabile un accurato studio dell’attuale organizzazione del lavoro.
L’obiettivo è il seguente: velocizzare la fase produttiva, eliminare, se esistono, tutte le procedure che, introducendo forme burocratiche, penalizzano la snellezza funzionale. Introdurre nuove forme di controllo della produzione basati su dati statistici fondato e desumibili giornalmente senza ricorrere a modifiche formali ma sostanziali.

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