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Gestione e andamento casinò, corsi e ricorsi storici

19 luglio 2024 - 10:24

Già negli anni '90 la gestione e l'andamento dei casinò erano oggetto di grande attenzione: un tuffo nel passato per capire cosa sia cambiato da allora.

Foto di Alex wong su Unsplash

La problematica relativa al futuro gestionale della casa da gioco di Saint Vincent mi rammenta quando, nei primi anni 90, mi  accingevo a una relazione impegnativa.

Con la presente relazione prendo (prendevo!) in esame i risultati delle case da gioco italiane a datare dal 1988 sino al 1993, periodo in cui si può vedere l’inizio del decremento di quanto è stato, da sempre, l’elemento trainante in specie al casinò di Venezia. Un gioco, questo, che rappresenta e costituisce il fiore all’occhiello di ogni casinò d’èlite.
Elite e tradizione, intesa, quest’ultima, quale effettiva presenza dei giochi francesi e/o tradizionali, che si completano con roulette e trente et quarante.
Si evince agevolmente dalla tabella allegata la tendenza che si ritrova in tutte le case da gioco del Paese, anche se non in eguale misura.
Vi è da notare che fattori estranei, esterni all’elemento prettamente tendenziale, possono aver influito sul trend dei risultati di gioco. Non sempre, infatti, lo spostamento a favore dei giochi americani è avvenuto naturalmente.
Ad esempio, per Saint Vincent, emerge la differente ripartizione dei proventi lordi di gioco tra l’ente pubblico concedente (Regione) e gestore concessionario (72/28 per i giochi francesi e 61/39 per quelli americani). Spesso, v’è da ritenere, è intervenuta l’errata considerazione di investimenti (erroneamente considerati quali spese) mirati all’acquisizione di clientela d’èlite e all’incremento della qualità dei servizi.

1988

Sanremo

Saint Vincent

Campione

Venezia

Roulette francese

17.250.501

32.368.583

23.375.849

20.206.957

Chemin de fer

5.463.980

11.355.571

7.508.622

13.240.899

Trente et quarante

1.209.070

4.198.019

3.264.178

2.292.891

Roul. americana

 

 

 

 

Black jack

958,363

 

2,600.251

1600343

Fair roulette

1.163.434

 

 

 

Slot machine

9.214.931

 

 

 

presenze

444.858

808.295

405.495

397.416

1991

Sanremo

Saint Vincent

Campione

Venezia

Roulette francese

20.513.613

35.865.091

27.253.793

25.199.272

Chemin de fer

4.224.444

12.572.216

9.596.645

12.234.081

Trente et quarante

1.588.269

8.113.524

4.302.397

1.903.086

Roul. americana

 

20,174.597

 

 

Black jack

 

 

 

 

Fair roulette

1.369.244

 

 

 

Slot machine

17.642.162

25.011.086

19.166.523

678.640

presenze

413.643

1.157.979

433.035

380.925

1993

Sanremo

Saint Vincent

Campione

Venezia

Roulette francese

15.662.589

31.096.718

26.948.212

20.068.648

Chemin de fer

3.084.748

10.298.535

8.615.431

9.694.668

Trente et quarante

1.601.544

7.032.855

3.718.710

1.046.217

Roul. americana

963.437

21.288.652

 

 

Black jack

1.136.430

 

 

 

Fair roulette

39.976

 

 

 

Slot machine

24.502.152

28.104.339

28.852.162

16.844.785

presenze

359.846

1.067.981

389.891

486.376

Totale intrioiti

Sanremo

Saint Vincent

Campione

Venezia

1988

35.260.279

47.922.173

36.748.901

37.341.090

1991

46.208.874

111.172.583

62.923.353

42.277.954

1993

46.990.877

108.659.989

71.319.560

50.190.483

Il più rilevante rischio di impresa, nella gestione di una casa da gioco, è rappresentato dal cambio assegni. L’entrata in vigore della L. 197/91 ha, in un certo senso, acuito detto rischio, in specie,con la limitazione a 20 milioni di lire del cambio di contanti. 
L’attenersi a detta norma ha incrementato il ricorso al servizio in argomento. Se da una parte vi è l’obbligo, per quanto ai contanti, dall’altra vi è quello della intestazione e della non trasferibilità per i titolo sia circolari che di conto corrente.

Quanto precede deve essere visto anche quando il cliente vince con ciò che ne consegue. Sono facilmente intuibili, infatti, le difficoltà della clientela sia in caso  di incasso (e trasporto) di contanti che di assegni (è individuabile l’emittente).
Certamente si può rimediare, anche se non completamente, a questi inconvenienti, e – nella prospettiva di mirare all’èlite - diviene una necessità sine qua non.

Occorre premettere che la casa da gioco è stata creata, ed altre pare se ne intendono istituire (1992), per uno scopo fiscale complessivo: entrate tributarie e/o pubblicistiche (L. 488/86), sviluppo turistico ed occupazione.
Probabilmente la legge che incrementa il numero delle case da gioco nel Paese apporterà alcune novità che rilevano:
a) il divieto di utilizzare, per indagini fiscali, le notizie attinte nei casinò a meno che si tratti di reati fiscalmente rilevanti;
b) la deroga all’art. 1933 cod. civ. relativamente ai titoli negoziati nelle case da gioco e alle obbligazioni naturali.
 
La direttiva Cee 368/75 recepita dall’ordinamento nazionale con l’art.16,  L. 428/90 e la sentenza della Corte Costituzionale  n. 152/85 hanno determinato l’inizio dello studio di un progetto che comporta l’incremento numerico delle case da gioco in Italia.

La casa da gioco, pur nella sua atipicità, è una azienda comr tante altre che producono servizi, due si appalesano i criteri direttivi:
1) adeguamento dell’offerta alla domanda,
2) ottimizzazione dei servizi offerti alla clientela.

Si evince che la clientela d’èlite, pur sussistendo, è divenuta via via più esigente anche per la concorrenza estera. Ma, ancor più, per il fatto che all’estero non esisterebbero certi controlli nei quali può imbattersi il giocatore.
Esiste la probabilità che qualcosa cambi ma, nell’attesa, si impone l’obbligo di ricorrere a rimedi e correttivi della situazione.
Per quanto al punto 1), visitando la concorrenza nazionale, si osserva la presenza di altri giochi in aggiunta a quelli praticati da tempo in loco: roulette americana (doppio zero), punto banco, fair roulette, craps e poker.
Sempre rimanendo in argomento diviene conseguente riflettere sul bacino di utenza che – relativamente alla concorrenza estera -  non potrebbe che essere  almeno all’80 percento, se non il medesimo.

Passando poi ai servizi offerti alla clientela la priorità assoluta è data dalla non “comodità” di accesso che dovrebbe essere rimossa costituendo il più rilevante deterrente.
Detta “scomodità” si aggrava allorché lo spazio da destinare al gioco cambia location la sede del Lido a Venezia anziché Ca Vendramin ne è un esempio.
Nel prossimo mi impegno a scrivere sui servizi pregando di considerare il periodo al quale risale quanto precede.

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