Ieri, prima di pranzo, approfittando del sole ho trascurato il mio tapis roulant e sono andato a passeggio vicino al campo sportivo. Ho incontrato un mio conoscente che mi ha rivolto una domanda alla quale cerco di rispondere, come gli ho detto, scrivendola perché la ritengo lunga e complicata e non ritengo di esagerare.
Ecco la domanda: quando la gestione del Casinò di Saint Vincent passerà al privato come avvengono le operazioni sia per quanto riguarda gli immobili, i mobili e altre attività?
La mia risposta immediata è stata sui mobili e sugli immobili dicendo che senza dubbio avrebbero fatto e controllato un inventario, per le questioni di gettoni e varie collegate mi sono riservato una spiegazione scritta per il motivo già accennato.
Quando, ad esempio, con l’avvento dell’euro, sono stati cambiati i gettoni con l’acquisto di nuovi, si è provveduto alla loro distribuzione in base alloro futuro utilizzo che potrebbe essersi realizzato come segue: dotazione dei tavoli, delle casse e della relativa riserva. Premetto che ho detto casse perché ritengo una soluzione ottimale quella che prevede una sola e unica cassa che entra in contatto con gettoni e contanti: quella di sala che ha contatto con la clientela.
Terminate le dotazioni dei tavoli da gioco di contropartita, di circolo e misti si passa alla cassa amministrativa che ha solo rapporti con i tavoli per le integrazioni delle dotazioni iniziali ad esclusione dei giochi di circolo (chemin de fer) dove la dotazione si reintegra con la cassa di sala in quanto avviene con il cambio di gettoni per placche o viceversa o, ancora di contanti per gettoni. Nei giochi misti l’integrazione dovrebbe avvenire separatamente dal conteggio della cagnotte e non vado oltre perché non ricordo bene la procedura seguita dai giochi americani; per questo mi limito a quelli di contropartita e di circolo, nella specie lo chemin de fer.
Si passa alla dotazione della cassa amministrativa che, a sua volta, ha una dotazione. Questa, dopo le integrazioni dei tavoli, provvede a ricostituirsi con la cassa di sala. E finalmente si pensa alla cassa di sala e alla riserva a sua disposizione. E’ rilevante fornire una dotazione di contanti per le operazioni con la clientela e avendo presente che i gettoni mancanti sono sostituiti dal contante e lo stesso avviene, a lungo andare, anche con quelli della riserva. Infatti, il cassiere di sala si trova una somma corrispondente ai gettoni mancanti dalla riserva in contanti con la quale pareggia il proprio debito proprio verso la riserva indicato sul documento di chiusura con “gettoni a mani clienti”.
C’è poi la cassa centrale o un locale dove si contano i contanti cambiati direttamente al tavolo dai giocatori. Trattasi di un elemento destinato a determinare il risultato del tavolo (provento netto in quanto il lordo è comprensivo delle mance, a mio avviso). Detto risultato partendo dalla dotazione iniziale e sommando algebricamente la consistenza finale, le eventuali aggiunte e la somma dei contanti rinvenuti dell’apposito contenitore si riverbera sulla cassa di sala a seconda che sia attivo o passivo. La liquidazione delle mance conteggiate tavolo per tavolo comporta la ricezione dei gettoni corrispondenti da parte della cassa di sala e la liquidazione, in contanti, della parte dei dipendenti e quella della gestione. Ma questa è un’altra storia.
Ritengo di aver fornito una discreta immagine delle operazioni di chiusura dei tavoli e la conseguente consistenza della cassa di sala che si ritrova con una dotazione complessiva tra gettoni e contanti rappresentante, dopo aver liquidato le eventuali pendenze con la contabilità, con un valore totale formato da dotazione iniziale di gettoni e contanti, compresa la riserva, certamente differente dall’inizio del cambio dei gettoni (da lire in euro) ma sicuramente pari alla sommatoria degli elementi precedentemente indicati.
A questo punto si è stabilito il quantum, in contanti, placche e gettoni, è in cassa di sala e al neo concessionario, ritengo non possa mancare una precisa indicazione dello stato delle cose; in buona sostanza ciò che riceve dal precedente gestore in placche gettoni e contanti tenendo separato quanto corrisponde alla consistenza dei cosiddetti gettoni a mani clienti e la dotazione della cassa di sala relativa alla necessità di liquidare i gettoni che i giocatori presentano all’incasso.
L’ufficio cambio assegni ha una dotazione propria in gettoni che, alla chiusura integra con la cassa di sala in quanto l’importo degli assegni è uguale a quello dei gettoni mancanti. Gli assegni verranno versati dal cassiere di sala all’amministrazione, presumiamo che l’importo sia 30. Così come l’importo delle mance spettanti alla gestione; l’altra parte l’avrà pagata al rappresentante dei dipendenti tecnici. È agevole evincere che questa operazione è perfettamente alla pari gettoni contro contanti.
In cassa centrale alla presenza di un rappresentante del concedente e del cassiere in rappresentanza del gestore concessionario si procede alla determinazione dei risultati. Per semplicità di comprensione, immaginiamo un solo tavolo di roulette aperto con i seguenti importi dei quali, i primi due, direttamente in sala da gioco dopo la chiusura del tavolo:
dotazione iniziale 100, esistenza finale 80, biglietti 5, risultato vincita 25 (100 – 80 + 5).
La cassa di sala ha pagato in gettoni l’integrazione 20 che la cassa amministrativa ha versato al tavolo di roulette per ricostituire la dotazione iniziale di 100.
La cassa di sala versa all’amministrazione 30 pari agli assegni dell’ufficio cambio (1).
L’amministrazione deve ricevere, per la vincita, 25 ma ha ricevuto 30 (gli assegni); il cassiere centrale versa alla cassa di sala 5 in contanti (quelli trovati nella cassetta del tavolo di roulette) per conto dell’amministrazione.
Nella viva speranza di essere stato chiaro e comprensibile in un tema noioso ma che a volte non è deleterio conoscere nei particolari.
Sommando tutte le dotazioni, le riserve e l’importo dei gettoni a mani clienti si trovano la qualità e a quantità di gettoni e placche della fattura di acquisto iniziale. Si tenga esclusa la dotazione in contanti della cassa di sala fornita dall’amministrazione.
1) se l’assegno fosse stato di 40 il cassiere di sala avrebbe ricevuto ulteriori contanti per 10, direttamente o indirettamente tramite il cassiere centrale, dalla Amministrazione. Quest’ultima si sarebbe trovata con 10 in meno alla voce contanti e 10 in più alla voce assegni e, successivamente, nel conto Banca.