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Lassiaz (Joa Group): 'Serve equilibrio tra divieto di pubblicità e situazione attuale'

07 ottobre 2023 - 09:08

La presenza di case da gioco in Francia è capillare, ma non mancano le difficoltà (in primis quella di reclutare dipendenti), e le sfide (su tutte l'imminente legalizzazione dei casino games).

Scritto da Amr
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Così vicini, così lontani. I casinò francesi si trovano in qualche caso a pochissima distanza da quelli italiani, ma la loro organizzazione e il loro contesto normativo di riferimento sono decisamente differenti rispetto a quelli italiani, che fino agli inizi degli anni Duemila esercitavano una sorta di oligopolio del gioco con vincita in denaro nella Penisola.

Con Laurent Lassiaz, Ceo di Joa Group oltre che impegnato nell'associazionismo di settore sia a livello nazionale che europeo, allunghiamo lo sguardo oltre i confini nazionali, alla scoperta di quelli d'Oltralpe.

In Francia esistono numerosissimi casinò, una situazione ben differente rispetto a quella dell'Italia che ne ha solo quattro, ma dove esistono centinaia di sale slot e/o Vlt. Come si dividono il mercato i casinò francesi e costituiscono, come avviene in Italia, un'attrattiva turistica per il territorio? 

Con 202 casinò la Francia è il paese europeo con il maggior numero di stabilimenti. Oltre alle attività di gioco la normativa francese impone ai casinò di svolgere almeno altre due attività: ristorazione e intrattenimento. Ogni casinò deve quindi offrire un'attività di bar e ristorazione e un programma di intrattenimento all'interno dell'edificio ma anche in alcune città all'esterno del casinò. Oggi molti stabilimenti francesi sono dei veri e propri complessi che offrono numerosi ristoranti, bar, sale spettacolo, hotel, spiagge, cinema, piste da bowling, ecc.. Questi complessi attirano un vasto pubblico di giocatori ma anche di non giocatori che approfittano delle numerose attività ed eventi organizzati dai casinò. A titolo esemplificativo, all'interno di un Gruppo come Joa, secondo operatore francese con 33 casinò, oltre il 50 percento dei dipendenti sono assegnati ad attività non di gioco (intrattenimento, ristoranti, bar, alberghi, bowling, ecc.).”

I casinò italiani sono tutti di proprietà pubblica e, al momento, tutti a gestione pubblica. Si tratta di un modello che auspichereste in Francia? 

In Europa il modello più diffuso nella nostra industria è piuttosto il modello privato e questo vale anche negli altri continenti.
L’entità degli investimenti, la ricerca e lo sviluppo, gli strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale per combattere il riciclaggio di denaro ma anche per lottare efficacemente contro il gioco eccessivo, la protezione dagli attacchi informatici... sono tutti motivi che rendono complicato per un Comune il funzionamento live di un casinò. Oggi, di fronte a tali sfide, solo i gruppi strutturati possono continuare a investire in questi strumenti e sviluppare un’offerta che soddisfi sia le aspettative dei diversi clienti sia i vincoli normativi.”

Tutto il settore del gioco con vincita in denaro in Italia, casinò compresi, è tenuto al rigido rispetto del decreto Dignità, che vieta totalmente la pubblicità del gioco. Che cosa ne pensa di questa disposizione e com'è la situazione in Francia? 

“La normativa francese sta progressivamente modificandosi in materia, imponendo sempre più vincoli agli operatori di gioco online che sono i primi investitori in pubblicità. Penso che probabilmente sia necessario trovare un equilibrio tra il divieto totale e la situazione attuale. Dobbiamo lasciare uno spazio agli operatori legali per comunicare le loro offerte, questa è una delle condizioni per contrastare il gioco d'azzardo illegale.”

Nei casinò italiani i cosiddetti giochi tradizionali (roulette, blackjack, chemin de fer) stanno recitando un ruolo via via meno importante, mentre le slot sono le regine incontrastate degli incassi. È così anche da voi? 

In Francia l'offerta di slot machine è direttamente legata al numero di tavoli da gioco tradizionali gestiti: ogni tavolo dà diritto a 25 slot machine. Questa legge permette di mantenere l'equilibrio tra domanda e offerta e negli ultimi due anni la dinamica osservata nei giochi tradizionali è più sostenuta che nelle slot machine.”

Il boom del poker live in Europa e nel mondo è sotto gli occhi di tutti: com’è la situazione nei casino francesi e cosa rappresenta questo gioco nel vostro settore? 

Il poker online ha beneficiato molto dei due periodi di lockdown nel 2020 e nel 2021. Nei casinò fisici questa azione rimane dinamica ma rimane al di sotto del tradizionale blackjack e della roulette inglese.”

È auspicabile una diffusione dei club in tutto il territorio francese o il poker live dovrebbe svilupparsi nei casino del vostro gruppo? 

Il poker è un gioco da casinò e deve quindi essere giocato in un casinò con le stesse regole e vincoli degli altri tipi di giochi da casinò (blackjack, roulette, ecc.). Dopo il Covid i grandi tornei stanno gradualmente riprendendo nei casinò e questa dinamica dovrebbe continuare nei prossimi anni.”

A che punto è l'iter per la legalizzazione dei casinò online in Francia e come i casinò francesi si approcciano a questo tema? 

“La Francia è uno degli ultimi paesi in Europa in cui i casinò online non sono ammessi. Il nostro mercato è quindi naturalmente diventato il bersaglio di operatori illegali che approfittano di questo mercato non regolamentato. Oggi stimiamo i proventi lordi dei giochi realizzati da operatori illegali in oltre 1,2 miliardi di euro, ovvero più di 3 milioni di giocatori! Gli operatori di casinò fisici ritengono che i casinò online siano una naturale evoluzione dell'offerta fisica, sono il modello di apertura regolamentata che noi sosteniamo, come quello in vigore in Belgio, in Svizzera ma con criteri ancora più rigorosi per evitare uno squilibrio tra le offerte online e offline. Siamo quindi favorevoli a un'apertura controllata con estensione delle licenze dei casinò fisici per gestire la stessa offerta online e proteggere così i posti di lavoro in tutta la filiera.”

Quali sono le problematiche principali che Casinos de France, l'associazione delle case da gioco francesi di cui lei è vicepresidente, sta affrontando? 

“Oggi, come nella maggior parte dei Paesi europei, le principali difficoltà sono legate al reclutamento e al mantenimento dei dipendenti. Alcuni progetti vengono ritardati a causa della mancanza di manodopera, alcuni ristoranti vengono chiusi perché non siamo in grado di assumere dipendenti in alcune regioni.”

Quali sono i progetti principali che Joa Group porterà avanti nel prossimo futuro? 

Joa Group ha numerosi progetti per la costruzione di nuovi casinò, il lancio di nuovi concetti di ristorazione e anticipa parallelamente una probabile evoluzione della normativa sui giochi online. Con 33 casinò in Francia Joa Group sta iniziando a esplorare opportunità internazionali per replicare la sua ricetta della 'salsa Joa' in altri Paesi europei.”

Quanto è importante per i casinò francesi e per la loro associazione di riferimento l'adesione all'European casino association? 

L'adesione della Francia all'Eca è naturale per molte ragioni: è un luogo di scambio sulle pratiche europee nel nostro settore, è il miglior think tank dell'industria. Lavoriamo fianco a fianco per sviluppare positivamente la nostra attività tenendo conto delle questioni Esg (governance ambientale, sociale e aziendale Ndr). Durante l’anno vengono organizzati numerosi workshop per discutere liberamente le migliori pratiche e lavorare in modo trasparente sullo sviluppo a breve, medio e lungo termine della nostra industria.”

 

LUI CHI E'?! - Laurent Lassiaz è attualmente Ceo di Joa Group, il secondo maggiore operatore di gioco in Francia con 33 casinò e una piattaforma di scommesse online. È membro del consiglio direttivo dell'European casino association e vice presidente dell'associazione Casinos de France.

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