Mi ha fatto piacere, devo sinceramente ammettere, leggere che il presidente del Casinò Campione d’Italia Mario Venditti apprezza il raffronto tra totale introiti e presenze che, alla data del 30 novembre, registrano un modesto incremento dallo scorso anno.
La mia passata quarantennale esperienza nel campo delle case da gioco in qualità di dipendente e quella più recente mi permettono di avanzare alcune osservazioni che derivano, appunto, dal contatto diretto con procedure e metodologie delle quali posso assicurare la sperimentazione diretta.
Non posso condividere appieno ciò che ho letto in quanto si dovrebbe, a mio avviso, procedere con le seguenti operazioni aggiuntive: calcolo dell’incidenza dei proventi slot machine sul totale e peso di ciascun gioco da tavolo sul totale dei proventi specifici.
A questo punto abbiamo a disposizione la ripartizione di ciò che maggiormente rileva a mente: i proventi aleatori che si accompagnano ai giochi da tavolo, in misura diversa ma pur sempre da considerare attentamente quale conforto al costo del personale.
Ritornando al tema dell’incidenza dei proventi slot sul totale non si potrebbe negare che se ne posa ricavare una valutazione, anche se non corredata dalla perfezione, sulla qualità delle frequentazioni. Allo stesso tempo rimane difficile e poco agevole dimostrare che la comparazione del perduto statistico per ogni presenza dimostri il contrario.
La procedura che ritengo più importante è quella che permette di verificare se l’offerta è adeguata alla domanda; una variante che consentirebbe, tra l’altro, se abbinata alla multifunzionalità, un contenimento del costo del personale.
L’esigenza accennata non è la principale ma, in una situazione che spesso e volentieri tende a mutare, dove la concorrenza è sempre più insistente e comoda per diversi motivi e il ritorno dell’investimento tende a preoccupare in modo notevole, sarebbe da considerare adeguatamente con riferimento alla politica produttiva.
Nell’occasione invito a considerare con la dovuta attenzione il rapporto tra ore lavorate e resa totale tra roulette francese tradizionale e fair roulette. Posso errare, non nego che sia possibile, ma l’operazione sento di poterla ragionevolmente consigliare. Il precedente accenno alla multifunzionalità mi invita a rammentare la continua formazione professionale che, a ben vedere e considerare, trova nella definizione “costo apparente” l’esatto valore che mi sento di attribuire ad un comportamento mirato ad una politica produttiva appagante le aspettative di tutte le parti aventi causa: ente pubblico, capitale e lavoro.