Processo gestione Casinò e Comune Campione, si dibatte su ammissione parti civili
Udienza in tribunale a Como del secondo processo sulla gestione di Casinò e Comune di Campione d'Italia dal 2013 al 2018.
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Dopo il rinvio di luglio, a causa dello sciopero degli avvocati, si è tenuta come da programma oggi 9 ottobre l'udienza in tribunale a Como del secondo filone processuale sulla gestione del Comune e del Casinò di Campione d'Italia dal 2013 al 2018, un filone che mira all'accertamento di eventuali responsabilità da parte di sedici imputati per l'essere poi arrivati al dissesto del Comune e alla dichiarazione di fallimento (poi revocata) del secondo, questo appunto dopo la revoca del fallimento che ha portato a una diversa qualificazione di alcuni reati ipotizzati in caso di fallimento.
Come noto, il filone originario dell'indagine non è stato unificato al secondo procedimento, anche perché i reati ipotizzati hanno dei tempi di prescrizione diversi (molto più lunghi quelli della bancarotta) e infatti per il primo processo, che ha celebrato una sua udienza appena qualche giorno fa, sembra imboccata la strada della dichiarazione della prescrizione di tutti i reati, fatta eccezione per quelli che sono già decaduti a seguito della riforma del codice penale.
In questo secondo processo, si ipotizzano diverse tipologie di bancarotta, dissipazione e distrazione fondi a carico di 16 imputati (lo stesso numero del primo processo, ma non si sovrappongono se non in parte) alle quali era stato notificato l'avviso di conclusioni delle stesse.
Nell'udienza di oggi sia il Comune che il Casinò hanno chiesto di costituirsi parte civile e in particolare il Casinò ha chiesto che il Comune sia considerato responsabile civile. Le difese delle due parti hanno lungamente argomentato le loro tesi e la seduta è stata rinviata al prossimo 6 novembre, alle ore 10, quando il giudice presumibilmente deciderà sull'ammissione delle parti civili.