Sicuramente la mia preparazione scolastica mi permette alcune osservazioni in materia di bilanci che, unitamente alla mia lunga esperienza lavorativa in materie contabili e tecniche mi consente una certa professionalità tale da poter esprimere, ritengo con cognizione di causa in materia, le mie personali osservazioni in tema di produzione e controllo di questa. Molto meno su questioni in argomento giuridico amministrativo.
L’aver seguito per tanti anni l’evolversi della questione fiscale dei croupier dei casinò italiani temporaneamente conclusa, in quanto potrebbe essere rivista, con l’art. 3, lettera i, Dl n. 314/97, mi ha permesso l’ avvicinamento a un mondo fatto di leggi, decreti e consulenze di particolare interesse e professionalità, ragion per cui mi sono ritrovato ad esaminare il compito affidato ai controllori, comunali e/o regionali, in servizio nei casinò di Sanremo, Venezia, Campione e Saint Vincent.
Tra la documentazione che ho dovuto consultare per farmi una idea della materia del contendere ho rinvenuto la L. n. 488 del 1986 di conversione dell’art. 19 del Dl n. 318/86 dove si può verificare la natura giuridica delle entrate che derivano all’Ente pubblico.
Dal fatto che si legga la definizione di entrate di diritto pubblico, da ascriversi nei bilanci al titolo primo entrate tributarie, ne deriva la convinzione che mi ero fatta ed ora la ritrovo in bilico. Quanto ho potuto leggere nel sentenza del Consiglio di Stato e cioè che il controllore comunale nel casinò di Campione non è indispensabile mi ha creato una certa indecisione in quello che a mio giudizio era il contrario.
Se non vado errato, e la memoria a ottantaquattro anni compiuti potrebbe essere come temo, l’argomento controllori comunali era stato oggetto di discussione in sede di consiglio comunale e di interessamento del partito Fratelli d’Italia di Como ma, purtroppo, non rammento di più in merito alle vicende cui ho fatto cenno.
Anche se le notizie su Campione. leggendo gioconews.it non mancano, questa in narrazione, come ho già evidenziato, mi ha colpito non poco. Potrebbe anche non essere compresa la sensazione che, alla mia età e dopo tanti anni trascorsi nell’ambiente da lavoratore e da osservatore che si avvale dell’esperienza, ma non mi stanco di affermare che trovarmi in una simile situazione era ben distante da ogni previsione. Seguitando a leggere su Campione mi sono rammentato che nel periodo concordatario la gestione era impegnata a versare al Comune un importo fisso, non vorrei che, per mia ignoranza in diritto amministrativo, fosse la causa di quanto ho lamentato: l’inutilità dei controllori comunali al casinò di Campione d’Italia.
Ma una piccola osservazione dettata dall’esperienza lavorativa che, permettendomi di affermare l’utilità della regolarità del gioco nel rapporto con la migliore clientela, suggerisce anche quella che deriva dal controllo, a posteriori e/o de visu poco importa, della consistenza del monte dal quale dovrà ricavarsi la percentuale sui proventi a beneficio del concedente.
Chiaramente non riesco a pensare che il controllo effettuato dalla gestione possa essere sostitutivo di ciò che personalmente ritengo a carico del concedente; mi pare che insorga, forse, una certa confusione tra controllore e controllato.
È molto interessante quanto è dato leggere su Gioconews del 2 aprile: “un rilievo particolare nel contesto interno della struttura organizzativa del Comune di Sanremo va riservato invece all’attività ispettiva del perdonale del Corpo speciale di controllo presso il Casinò municipale. La finalità del Corpo è quella di esercitare il controllo sulla regolarità dell’esercizio del gioco e sulla condizione della gestione del Casinò municipale, sia sotto il profilo tecnico-funzionale, che finanziario e morale”.
Ed ancora: “La società Casinò congiuntamente al Comune di Sanremo ha avviato l’adozione di alcuni innovativi strumenti di controllo che sarebbero in grado di incidere sui compiti oggi svolti dsl Corpo speciale comunale”.
La mia curiosità è nota e allora mi metto in moto per vedere cosa e come viene fatto e/o previsto nelle altre case da gioco italiane.