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Qualità senza investimenti, un obiettivo possibile per i casinò

28 settembre 2024 - 10:04

I casinò possono puntare sulla qualità anche senza la necessità di ingenti investimenti, ecco come.

Scritto da Mauro Natta

Foto di Jelly Dollar su Unsplash

Mettendo un pochino di ordine tra i tanti fogli e foglietti, appunti vari e fotocopie che man mano cerco di sfoltire, ho rinvenuto un appunto che non ricordo a quando risale ma che mi pare attuale.
Una domanda alla quale spesso ci capita di dover rispondere parlando di conduzione di una casa da gioco e, forse, anche in qualunque azienda che produca beni e/o servizi, è quella che fa riferimento alla qualità che spesso mi permetto di citare come condizione essenziale  che non ammette, almeno per me, deroghe.

Probabilmente c’è chi ritiene che promuovere qualità si traduce, necessariamente, in prestazione di eccellenza mentre, invece, ritengo sia più esatto pensare a una conduzione idonea, un uso ragionato sulla scorta della tipologia di frequentazione e di offerta. 
Questa, pur nella necessaria considerazione della diversificazione, che non dovrebbe, come spesso sostengo, comprendere solo giochi. In buona sostanza è una forma operativa per adeguarsi alle aspettative ed alle necessità dei frequentatori abituali e non.

La premessa porta ad accennare, ancorché brevemente, al concetto di qualità organizzativa da parte del management e del personale e qualità nelle prestazioni. Sono caratteristiche che, in un tempo che vieta la pubblicità specifica, non possono essere ignorate e, se mi si permette l’espressione, agiscono come nel “porta a porta”.
Ed allora ecco, ritorno sulla qualità del servizio che non comporta un costo se non la formazione professionale del personale che, per quanto ho potuto constatare in tantissimi anni di lavoro, è la prima qualità che il giocatore cerca.                                                                                                                                                                                                                                                           
Ora il lettore si potrà ragionevolmente domandare per quale ragioni e/o motivazioni mi abbiano indotto a scrivere quanto precede.
Sono più che convinto, prima di tutto dall’esperienza, che l’applicazione della qualità, così come l’ho espressa e la ritengo, sia la strada che permette, un risultato utile. 
Unitamente al miglioramento della produzione, troviamo un incremento della produttività che, in qualunque caso, si trasforma in una maggiore valorizzazione degli investimenti che si riscontrano se confrontati con i risultati.

L’esito di una gestione improntata ai principi richiamati non potrebbe essere ignorato; la ricerca della qualità e la conseguente revisione ci porta a processi operativi applicabili con un profitto certo: incremento della produttività.
Mi permetto di affermare che la produttività la troviamo, così operando, in crescendo e se tale risultato non si dovesse riflettere nel ricavo lo farà certamente nella rilevanza di quanto investito per raggiungerlo.

In precedenza ho accennato al porta a porta, ora mi spiego meglio. È agevole comprendere che un giocatore che si è trovato bene ne parlerà con altri, se e quando andrà a giocare è molto più facile che ritorni, magari non sempre, ma il più delle volte. 
Se uniamo la diversificazione dell’offerta e la qualità del servizio così come descritto non si può negare che abbiamo posto le basi per la fidelizzazione del giocatore e, in un mercato come l’attuale, certamente non trattiamo  un effetto di poco momento. 

Mi permetto di chiudere questo brevissimo intervento aggiungendo una ulteriore considerazione che senza dubbio la si può leggere in quanto precede: in estrema sintesi penso che il senso è che si può aspirare a un miglioramento della produzione senza l’impiego di rilevanti investimenti ma privilegiando, innanzi tutto e sempre la professionalità.

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