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Venezia, sotto la lente della Procura anche le pressioni sulla dirigenza del Casinò

17 luglio 2024 - 10:51

La Procura di Venezia ha indagato anche sulle presunte pressioni nei confronti della dirigenza del Casinò per i servizi di giardinaggio e pulizie: vicenda quest'ultima che parte da lontano.

Scritto da Amr

Foto di Dylan Freedom su Unsplash

Nel giorno, oggi 17 luglio,  di una riunione di maggioranza che si preanuncia infuocata, e mentre l'opposizione chiede a gran voce le dimissioni del sindaco Luigi Brugnaro, emergono nuovi particolari, sulla complessa indagine della Procura di Venezia che ha portato all'arresto dell'assessore alla Mobilità Renato Boraso, oltre che all'emissione di altre misure cautelari. In totale, l'indagine avrebbe riguardato 22 persone, e non più 18 come si era detto in un primo momento.
E al centro dell'indagine ci sono anche degli episodi che si riferiscono al Casinò, questo tenendo presente che nessuno, all'interno della Casa da gioco, risulta indagato.
Secondo le risultanze dell'indagini, infatti, nell'agosto del 2022 si sarebbe tentato di condizionare la dirigenza del Casinò finchè assegnasse le opere di giardinaggio alla Eco-Green, che a sua volta avrebbe subappaltato l'incarico alla Esa 2000, una società che fa capo a Boraso, in cambio del 15 percento dei ricavi. Solo per un errore da parte del primo affidatario nel calcolare l'offerta, l'affidamento non era poi stato perfezionato.

Non solo: come riporta Il Gazzettino, tra giugno 2022 e settembre 2023 sarebbe stato stretto un patto con Open Service, società dell'imprenditore Marco Rossini oggi ai domiciliari, per fare pressione sulle gare per il servizio di pulizia sia dei Musei civici che delle sedi del Casinò.

Quello del servizio di pulizie al Casinò, in realtà, è una vicenda di lunghissima data. Addirittura, nel 2012, quando l'amministrazione comunale era in mano alla sinistra e sindaco era Giorgio Orsoni (lo stesso che aveva cercato di portare avanti la privatizzazione della gestione del Casinò), l'attuale assessore Simone Venturini, all'epoca all'opposizione, aveva presentato un'interpellanza all'allora assessore Antonio Paruzzolo, chiedendo se il Casinò aveva “indetto procedure a evidenza pubblica negli anni 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 per affidare il servizio di pulizia e sanificazione e, in caso contrario, le ragioni di tale scelta”.

Anche allora, affidataria del servizio era la Open Service cui, come scritto dallo stesso Giorgio Orsoni della risposta scritta all'interpellanza, era stato affidato il servizio di pulizia all'esito di una procedura di selezione, questo per il biennio 2004-2006. L'incarico era poi stato prorogato “con delibera” del Cda, “in ragione dell'ottima esperienza pregressa”.

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