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Divieto pubblicità gioco, Consiglio di Stato sospende sentenza del Tar Lazio

15 luglio 2024 - 12:01

Il Cds accoglie l’istanza di tutela cautelare presentata da un concessionario di casinò online al quale il Tar del Lazio aveva imposto una sanzione di oltre 388mila euro per la violazione del divieto di pubblicità al gioco.

Scritto da Dd
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Il Consiglio di stato sospende la sentenza del Tar Lazio con la quale un concessionario di casinò online era stato condannato a pagare una sanzione amministrativa di 388.453,92 euro per la violazione del divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità.

Il Cds, considerando che "il ricorso in appello pone delicati problemi relativi alla differenza fra attività promozionali dei propri prodotti e pubblicitarie dei prodotti di terzi e che sul punto vi sono state valutazioni divergenti delle amministrazioni dei monopoli e dell’AgCom con argomentazioni che meritano una approfondita trattazione nel merito" e ritenendo che "sul piano del periculum in mora sussiste una situazione di estrema gravità ed urgenza per la necessità di mantenere l’integrità della res iudicanda ed evitare la prosecuzione di attività di riscossione della onerosa sanzione irrogata", decide di accogliere l’istanza di tutela cautelare monocratica presentata dai difensori del concessionario e sospende la sentenza impugnata.

Nello stesso decreto il Cds fissa, "per la discussione, la camera di consiglio del 19/9/2024".

La sanzione era stata comminata in seguito alla deliberazione con cui l'Agcom- Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alla fine di aprile di quest'anno. Secondo la pronuncia di Agcom il concessionario deve pagare 388.453,92 euro per aver violato il divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità.

Di fronte all'ingiunzione di pagamento entro 30 giorni, vale a dire entro il 9 giugno 2024, il concessionario aveva fatto ricordo al Tar Lazio, che aveva ritenuto congrua la sanzione. Ora l'attesa sino a fine estate per conoscere l'esito delle nuove valutazioni da parte dei giudici del Consiglio di Stato.

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