Addio a Berlusconi: un approccio laico e possibilista sul fronte casinò
Il presidente Silvio Berlusconi scompare a 86 anni: nel tempo tante prese di posizione sui casinò italiani.
L'Italia è in lutto per la perdita di Silvio Berlusconi, venuto a mancare, all'età di 86 anni, all'Ospedale San Raffaele di Milano.
Quattro volte premier nel corso della sua carriera politica durata 29 anni, il Cavaliere ha contribuito in misura significativa a disegnare l'attuale assetto italiano del gioco pubblico. Ma in più occasioni si è espresso anche sui casinò, pure in questo caso con un approccio laico e senza pregiudizi ideologici.
Su tutti, il caso della questione, annosa, dell'apertura di nuovi casinò, a cominciare da quello di Taormina ma anche per quanto riguarda, passando dalla Sicilia alla Lombardia, quello di San Pellegrino Terme.
Era il 2010 a Berlusconi era alla convention nazionale della Destra, svoltasi proprio a Taormina, quando aveva speso parole ben chiare sull'argomento, come aveva riportato a Gioconews.it l'allora sindaco della Perla dello Jonio Mauro Passalacqua: "Berlusconi mi ha ribadito (in un vis a vis a margine dell'evento Ndr) il suo personale impegno non solo per la nostra casa da gioco ma anche per quella di San Pellegrino. Ha poi aggiunto che ci sono difficoltà politiche nel procedere su questa strada, anche all'interno della sua coalizione e che da più parti vengono posti ostacoli di ordine morale".
Sette anni dopo, il presidente di Forza Italia si era recato al comizio di Catania in sostegno di Nello Musumeci governatore della Sicilia, annunciando il "nostro impegno per costruire Ponte sullo Stretto e casinò", e ritenendo che autorizzarne uno a Taormina "è importante per i flussi, come accade a Malta".
Stessa attenzione anche nei confronti del casinò esistenti. In particolare verso quello di Saint Vincent, che nel maggio 2018 navigava in acque assai meno tranquille di quelle attuali.
Allora, al teatro Giacosa di Aosta, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale del centro-destra per le elezioni regionali che si sarebbero tenute a maggio, aveva affermato: "So che per quanto riguarda l'hotel Billia la gestione pubblica fa perdite, per quanto riguarda anche il Casinò de la Vallée le stesse cose: bisogna trovare il modo di fare una gestione privata che farà utili, e non perdite, da versare alle Regione". Come detto, oggi la società di gestione è tornata a produrre utili, ma resta d'attualità la possibilità di far gestire a un privato la Casa da gioco, al termine ovviamente del percorso concordatario, ossia a fine 2024.
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