Casinò, l'onda buona della diversificazione dell'offerta

A seguito del precedente, dove facevo riferimento ai miei trascorsi lavorativi e allo stesso tempo pensavo non potessero ritornare se non come auspicio, desidero porre in evidenza quanto i cosiddetti giochi francesi rivestivano importanza. Non posso che concordare, come si legge nell’intervista al presidente della Giunta regionale valdostana Renzo Testolin: “Sicuramente il Casinò ha rappresentato e rappresenta ancor oggi una risorsa per la nostra comunità e per la sua economia”. E ancora “credo che sia indubbio come il Casinò sia un tassello non trascurabile per l’economia valdostana e lo confermano i buoni risultati raggiunti negli ultimi mesi, il livello occupazionale e l’indotto che lo tesso crea sul vasto territorio...”.
Da molto tempo, e non da solo, sostengo che nella diversificazione dell’offerta sta il futuro prossimo della politica produttiva delle case d gioco. Una diversificazione che tenga in debita considerazione i mutamenti in campo economico e delle abitudini.

Negli anni più recenti, molto probabilmente a causa della pandemia e della variazione al ribasso delle possibilità economiche, l’incremento del gioco online è stato enorme in specie per quanto ai giochi di casinò; anche Saint Vincent non può non averlo notato. Ciò penso voglia significa che la domanda esiste e in misura ragguardevole.
Mi permetto di avanzare l’idea del gioco online dal vivo anche a vantaggio del fattore occupazionale e quale tramite di attrazione, forse saltuaria ma incrementabile con apposite manifestazioni; quello che un tempo era costituito dalle gare di chemin de fer e di roulette.
Come spesso, forse insistentemente ma ne sono convinto, ho fatto continuo a raccomandare la ricerca di nuovi giochi da poter svolgere sia nella sala sia dal vivo, utilizzando l’online.

Credo che molti degli addetti ai lavori abbiano letto della sala che il casinò di Lugano ha predisposto per i giochi orientali e non può sfuggire la motivazione principale per cui la citata casa da gioco abbia ritenuto utile l’investimento.
Dalle tabelle che seguono si può riscontrate, in lire italiane, l’effetto dopo l’introduzione di giochi nuovi a prescindere che si tratti di americani o meno.
È, credo, possibile osservare  come i nuovi giochi abbiano apportato benefici a chi, per primo li ha introdotti. C’è chi li ha abbandonati per una questione che ho trattato in altro articolo, collegabile ai proventi aleatori (Sanremo). Non si può sottacere che le novità abbiano provocato curiosità e siano state attrattive. Certamente non sono affatto da sottovalutare nell’ambito di una attenta politica produttiva mirata ad una vera e reale diversificazione nella quale gli investimenti sono volti al loro ritorno.