Diversificare, ecco il suggerimento che da qualche tempo condivido con altri nel considerare le due necessità del mercato dell’azzardo autorizzato.
Non solo la necessità di adeguare l’offerta alla domanda che non sempre può essere coniugata con la diversificazione intesa quale giochi nuovi. Lo spazio destinato al gioco non sempre può essere incrementato se non relativamente alla tipologia.
Il vero impegno gestionale può, anzi dovrebbe, essere investito anche nella creazione di motivi di attrattiva che, a prima vista, nulla hanno a che vedere con la vera missione aziendale; eppure rientrano a pieno titolo nel tema diversificazione.
Ma, a differenza di quanto è possibile in Austria e forse in altri Paesi, il divieto di pubblicità specifica e la probabile diversità nella limitazione alle transazioni in contanti, a volte può impedire l’accesso a determinati strumenti quali manifestazioni sportive o di carattere culturale o altro. Al tempo stesso, potrebbe non essere consigliato un certo indirizzo a causa dell’investimento, forse, per la preoccupazione rivolta alla non certezza del ritorno.
Ecco la motivazione che, relativamente alla multifunzionalità del personale di gioco coniugata alla professionalità consentirebbe in tempi ragionevoli l’adeguamento dell’offerta possibile alla domanda del momento, possiamo trovare a sostegno della preferenza accordata alla fair roulette anziché alla tradizionale.
Ma non sono il solo a domandare se è stata una scelta oculata o se, invece, a fronte di un costo del personale superiore evitato, si sia ottenuto un ricavo inferiore. Avendo la disponibilità di gestire entrambi i giochi mi pare si presenti il caso di por mente alla possibilità accennata.
Vorrei ritornare al tema iniziale che in data 11 luglio 2024, alla Sala Diamond di San Marino, ho avuto il piacere di trovare dimostrato. Qui mi fermo, ho potuto vedere applicato un principio di politica produttiva del quale mi sono spesso e volentieri dedicato a scrivere.
Per concludere ecco ciò di cui mi sono reso ampiamente conto dal vero e non soltanto per convinzione. La perfetta coesistenza della diversificazione, magari in attesa di un maggiore spazio da destinare alla produzione, con la multifunzionalità particolarmente applicata dal personale di gioco ed altrettanto seguita da chi vi deve sovraintendere. Tutto ciò nell’atteggiamento che crea il giusto ed indispensabile clima senza del quale non è facile raggiungere la positività dei risultati.
Qualcuno si domanderà il perché di quanto precede, ebbene eccolo. Ho letto l’articolo sui Casinò in Austria e sulla modalità di conduzione sulla quale non posso che essere d’accordo. Si riferisce alla diversificazione dell’attività complementare al gioco. Il mio intento, e non stento a dichiararlo, è che la modalità può essere applicata a prescindere dalle dimensioni.