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Regolarità del gioco nei casinò: controlli una questione di metodo

07 aprile 2025 - 08:34

L'analista di gaming Mauro Natta descrive le procedure da seguire per verificare la regolarità del gioco nei casinò, portando degli esempi concreti.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Ben Lambert su Unsplash

Foto di Ben Lambert su Unsplash

Trattasi di una mia vecchia convinzione ma, da quando sono andato in pensione dopo quaranta anni da dipendente e ho potuto sperimentarla, posso affermare che l’organizzazione del lavoro in una casa da gioco è alla base di ogni controllo gestionale ad iniziare dalla regolarità del gioco e degli incassi sino alla verifica dei costi, del rendimento e della riuscita dell’investimento.
Poco importa se grande o piccola perché, all’occorrenza, si può semplificare intervenendo sul numero del personale; l'ossatura non cambia nel modo più assoluto.
In quanto segue espongo la procedura semplificata e nei minimi termini possibili anche per far meglio intendere i principi sui quali si fonda il controllo in parola.

Immaginiamo un casinò con un solo tavolo di contropartita e uno di circolo, la roulette francese e lo chemin de fer.  
All’apertura della roulette si controlla l’esattezza, in numero ed in valore, della dotazione iniziale; alla chiusura la consistenza della rimanenza finale sempre in placche e gettoni e quella dei  contanti cambiati al tavolo dai giocatori e le eventuali aggiunte, poi le mance. Avremo così il risultato netto con i primi elementi e quello lordo aggiungendo le mance.
All’apertura del tavolo di chemin si controlla la consistenza della cassa dello changeur e l’esattezza delle carte. Alla chiusura si contano la cagnotte e dopo le mance. Avremo così il risultato netto con il primo elemento e quello lordo, aggiungendo le mance.
Tornando alla roulette esemplifico: il risultato netto in 1000 derivato dalla differenza tra consistenza finale e dotazione iniziale  + 600, contante cambiato direttamente dai giocatori + 400, le mance ammontano a 520. 
La cagnotte è di 300 e le mance chemin 40.
La cassa amministrativa (non ha mai contatti con la clientela) ritira 600 dal tavolo di roulette che integra incamerando l’eccedenza in gettoni che, in seguito versa alla cassa di sala.
La cassa di sala provvedendo ad integrare la cassetta dello changeur, che può contenere contanti e gettoni, opera a un'operazione alla pari, appunto tra contanti e gettoni, per cui nulla cambia per detto intervento.

I contanti che erano nel  tavolo di roulette, 400 contati in un ambiente che, solitamente non è la sala da gioco ma l’ufficio cassa centrale, sono versati al cassiere di sala che dovrà rendere conto della vincita e delle mance spettanti al gestore alla amministrazione per la registrazione contabile relativa.
Presumendo che le mance di pertinenza della gestione siano il 50 percento, il cassiere di sala incassa in gettoni 560 per mance (520 + 40), ne paga 280 ai dipendenti e 280 alla amministrazione. Detta cassa fa una operazione perfettamente alla pari, gettoni per contanti.

Alla fine prendiamo in esame le singolo situazioni:
- la cassa amministrativa, versando alla cassa di sala, la integrazione della roulette chiude così come aveva aperto non nella qualità ma nella quantità;
- i tavoli sono nuovamente ripristinati per la prossima apertura;
- la cassa di sala dopo aver ricevuto 600 per la integrazione del tavolo di roulette e 400 dalla cassa centrale è in possesso di quanto deve versare alla amministrazione per il netto 1300 (roulette 1000, chemin de fer 300) e 280 per mance (quota gestione).
                      

Cassa di sala   
da roulette, netto              600             a amministrazione:
da roul, mance                 520             1300 per netto roulette e           
da chemin, cagnotte        300              cagnotte chemin
da chemin, mance           40                280 mance gestione
da cassa centrale            400              280 mance dipendenti
                                       1860             1860                            

A questo punto la gestione è in possesso di quanto è, per chi scrive, indispensabile al fine del controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi. Integrando con tutti gli altri elementi che ritiene utili per verificare il rendimento del tavolo, ad esempio le ore lavorate, l’incidenza  del gioco sul totale dei ricavi da giochi da tavolo, l’incidenza dei proventi slot sul totale dei netti, il rapporto mance introiti per ciascun gioco, il rapporto tra contante cambiato e risultati netti, potrà disporre di una serie abbastanza completa per le sue deduzioni.

Se per diverse ragioni non si intende adottare la produzione con la Cassa amministrativa, questa si può eliminare dal ragionamento. Le operazioni della cassa amministrativa saranno svolte dalla cassa di sala della quale non mi addentro di più relativamente al personale occorrente.
Le operazioni che avvengono tra cassa di sala (amministrativa nel caso sia prevista) e i tavoli di contropartita sono di due tipologie; economiche e non economiche. Nelle seconde sono compresi i cambia al tavolo ovvero gettoni di una specie contro altri di pari importo e di diversa specie; le aggiunte quando il tavolo perde. Queste seconde si estinguono al momento della integrazione e della successiva regolazione dei risultati di gioco da trasmettere, sempre a cura della cassa di sala, all’amministrazione.

Da quanto immediatamente precede è agevole evincere che la cassa di sala provvede alla integrazione della cassa amministrativa onde ricomporla nella qualità e quantità nella dotazione iniziale come si opera per un tavolo da gioco.
Forse qualcuno si chiederà per quale motivo, sia che esista la cassa amministrativa sia in caso contrario, alla cassa di sala risulta sempre la qualità e la quantità dei cosiddetti gettoni a mani clienti. Allo scopo di non scrivere di più, invito a por mente al compito dell’ufficio cambio assegni per verificare se quanto uscito è stato veramente impiegato.

Chiaramente potrebbe essere necessario, non indispensabile, allargare il discorso sull’organizzazione del lavoro pensata per raggiungere diversi obiettivi; personalmente ritengo quanto esposto più che sufficiente per comprendere il significato e lo scopo di una organizzazione che, assolutamente, non è complessa.

Una domanda al termine di questa mia esposizione mi preme rivolgere a chi mi potrà rispondere: “nel caso che le mance non fossero contate tavolo per tavolo ma per totali di ogni singolo gioco da tavolo in quale modo e con quale procedura il gestore può efficacemente intervenire per controllare la regolarità del gioco e degli incassi”? 
Ciò a prescindere dalla metodologia seguita dall’Ente pubblico concedente.

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