Andamento casinò: incassi in crescita sul pre-Covid ma presenze in calo

Mi permetto una breve osservazione sul tema Casinò di Saint Vincent, dopo aver preso visione dell’articolo apparso su gioconews,it del 21 giugno.
Inizio dall’ultima domanda dell’intervista al presidente Renzo Testolinche considero la più interessante: come proprietà, come giudicate l’attuale andamento del Casinò e in che modo lo sosterrete nei suoi progetti di rilancio e sviluppo?
Ecco una parte della risposta: “… sono questi dati incoraggianti sui quali ritengo che si possa pensare in maniera più costruttiva e strutturata al futuro della Casa da gioco e del complesso alberghiero del Billia.”

Probabilmente sono rimasto fermo al periodo di quando lavoravo (in pensione dal 2001) ma non ricordo una sala da gioco, a Saint Vincent, senza tavoli di roulette francese tradizionale.  Invece nel 2021 e 2022 c’è in esercizio la sola fair roulette.
Posso abbastanza agevolmente comprendere che il costo del lavoro, con la fair è inferiore ma, se non rammento male, alla tradizionale si rivolgeva di più la qualità anche a causa dei minimi di giocata più alti. 
La fair è apportatrice di proventi in specie a  Venezia dove la troviamo a Ca’Noghera mentre a Ca’ Vendramin c’è l’altra e, accanto, lo chemin de fer.

Che l’utile di bilancio nel 2022 sia maggiore dell’esercizio precedente può dipendere da svariati fattori a iniziare dalle presenze e dai giorni lavorati e altro che, non avendo a disposizione il bilancio ultimo ed i relativi allegati rimane difficile da individuare.

Chiaramente non si può essere che soddisfatti dei risultati raggiunti anche in considerazione dei tempi anche se, forse è la per la posizione geografica, la chiusura temporanea di Campione non pare abbia giovato molto.

Ritorno sulla qualità del gioco e, logicamente, delle frequentazioni e sommessamente mi chiedo per quali motivi non sia iniziato un periodo di rinnovamento dell’offerta stante la concreta possibilità di fruire di un hotel a cinque stelle.

Nessuno pensa ai tempi ormai passati da troppi anni e spero ritornino anche se rivisti in chiave attuale, ciò non toglie che, almeno da parte mia e per quel poco che potrebbe essere utile, mi permetto l’osservazione che precede.

È comprensibile che gli accordi in seguito al concordato non permettano il supero di certi importi relativamente ai costi di produzione in rapporto ai ricavi, forse il preventivato è abbastanza in relazione con l’offerta e i relativi costi ed utili da non permettere innovazioni. Però la presente osservazione mi pare di poterla fare in tutta tranquillità e discreta cognizione di causa dopo avere seguito il trend del mercato per tanto tempo.