Baretta (Comune Napoli): ‘Gioco, manca ancora una regolazione organica’
L’assessore al Bilancio e al patrimonio del Comune di Napoli Pierpaolo Baretta analizza il settore dei giochi nel seminario I-Com powered by Igt.
Roma - “I punti fondamentali del settore del gioco sono la crescita e l’assenza di una legislazione organica”. Nel seminario pubblico powered by Igt “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”, in programma oggi, 24 ottobre, nella sede I-Com a Roma, apre così il suo intervento Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli ed esponente del Partito democratico, che ha seguito (e continua a seguire) il gioco per tanti anni come sottosegretario al Ministero dell’Economia con delega sul settore.
Ovviamente, Baretta ha sviscerato il suo tema: “Sul primo punto ricordo un vivace dibattito durante il Covid-19, ma c’era stata la percezione di un crollo strutturale della domanda e la possibilità che il settore si riprendesse. Poi abbiamo visto che, dal punto di vista del gettito, il settore ha retto e anzi si è sviluppato. Questo spinge al tema che un settore in crescita diventa un bancomat fiscale per qualsiasi governo di qualsiasi colore. Questo è un punto su cui insistere, perché dietro ci potrebbe essere un equivoco che coinvolge le strutture tecniche dei ministeri. L’equivoco è che una buona regolazione possa ridurre le casse dello stato. Una buona regolazione, invece, aiuta un settore a stabilizzarsi nel medio-lungo periodo.”
Ecco il secondo aspetto, e cioè l’assenza di organica regolazione: “Va dato atto a questo governo che ha messo al centro la questione della regolazione - ha proseguito Baretta - mi chiedo se la linea del governo sia in quanto tale o se è merito di alcuni soggetti sporadici come Maurizio Leo e Massimo Garavaglia, che hanno speso molti anni nell’amministrazione di questo settore. L’assenza di organica regolazione dipende anche da eventi di eccesso di attacco: gli operatori hanno capito, dopo tempo, la necessità di un approccio che mettesse al centro gli aspetti sociali. Tuttavia, in precedenza, la condanna del gioco era a prescindere.”
Cosa fare, quindi? “Bisogna agire su alcuni aspetti. Il problema è che non esiste una regola nazionale generale. Le norme che ho trovato in Campania possono essere uno spunto importante per costruire una legge complessiva e organica - prosegue Baretta - un altro punto è il gioco online, dove bisogna prendere una posizione coraggiosa e anche più ampia. Questo tema, però, necessita di una regolazione sovranazionale; altrimenti, non si riesce ad avere un quadro ed essere efficaci. Non è detto che la strada sia quella di una tassazione nazionale più alta. Un’altra azione potrebbe essere la razionalizzazione dell’offerta; come detto da tutti, nonostante l’intervento massiccio dell’online, il fisco resta il cuore delle entrate, su questo bisogna essere espliciti. Abbiamo bisogno di una situazione più organizzata anche dal punto di vista della tassazione. Per concludere, un tema su cui insisto da tempo e mi rivolgo agli operatori: ci vuole una rappresentanza merceologica e di interessi molto più strutturata e rappresentativa di interessi comuni”, conclude l’assessore.
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