Casinò Campione, Cisl: 'Retribuzioni povere alle pulizie, Comune intervenga'
La Fisascat Cisl sottolinea le drammatiche condizioni di salario dei lavoratori delle pulizie al Casinò e chiede l'intervento del Comune per avviare un confronto con la società appaltratrice.
Scritto da Amr
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La riapertura del Casinò Campione d'Italia, nel 2022, ha segnato un momento di giustificata euforia per tutta la comunità campionese. Ma, smaltito l’entusiasmo iniziale, secondo la Fisascat Cisl è giusto "mostrare pubblicamente le drammatiche condizioni di salario" di lavoratrici e lavoratori delle pulizie della Casa da gioco che, da oltre un anno, "lavorano con retribuzioni povere, insufficienti a sostenere i costi dell’enclave e soddisfare i propri bisogni più elementari: con salari di 1.250 euro lordi affittare casa, curarsi e fare la spesa diventano sfide proibitive per chi, come loro, vive a Campione d’Italia".
“Il Ccnl del Multiservizi, applicato ai loro rapporti, è ricamato su costi e retribuzioni italiane ma si attesta – drammaticamente – sotto la soglia di povertà in un’economia, a tutti gli effetti, svizzera. Lavoratrici e lavoratori dell’appalto stentano a sbarcare il lunario e pongono, per la loro comunità, un problema sociale” spiega Luca Parravicini della Fisascat Cisl di Varese e Como.
Le interlocuzioni con la società appaltatrice del servizio, sottolinea ancora la sigla sindacale di categoria, non hanno – fino ad oggi – portato risultati ma la questione deve trovare soluzione. A questo scopo, "sollecitiamo un intervento dell’amministrazione comunale che riunisca, ad un tavolo di confronto, la Fisascat Cisl e società appaltatrice per facilitare un’intesta che restituisca dignità al lavoro di lavoratrici e lavoratori dell’appalto".