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Casinò Campione, prove di dialogo e cooperazione tra Cisl e Snalc

26 ottobre 2024 - 11:29

Fisascat Cisl e Snalc Cisal indicono una riunione congiunta al Casinò Campione e studiano possibili azioni comuni.

Scritto da Anna Maria Rengo
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Riunione congiunta, quella che le segreterie territoriali di Fisascat Cisl Varese e Como e Snalc Cisal contano di organizzare per il 29 ottobre al Casinò Campione d'Italia, alla presenza anche delle rappresentanze sindacali aziendali e delle rispettive Ooss territoriali.
La richiesta di locali all'azienda (una richiesta di prassi, che viene di solito accolta senza problemi) è stata formulata all'azienda da Luca Parravicini, per conto della Fisascat Cisl Varese Como) e da Christian Toini, dello Snalc Cisal, e rappresenta di certo una novità per quanto riguarda i rapporti sindacali all'interno del Casinò, tenendo presente che la Fisascat Cisl non ha firmato il contratto collettivo di lavoro tuttora vigente.

Una novità che lascia presagire che le due sigle sindacali possano e vogliano sviluppare un dialogo e una nuova collaborazione. 
“Sui temi, valuteremo, serenamente, se ci sono spazi per azioni comuni”, anticipa Parravicini. “Con lo Snalc c’è sempre stato un rapporto trasparente e rispettoso, nonostante posizioni talvolta diverse. La Fisascat ha sempre tenuto una linea chiara e coerente e la manterrà. È ora di un cambio di passo nell’azione sindacale della Casa da gioco, di ripulirla da protagonismi e ambizioni personali e di carriera e di esercitarla nell’interesse, esclusivo, di lavoratrici e lavoratori del Casinò”.

Da parte sua, Toini aggiunge: “Dopo esserci confrontati, abbiamo deciso di organizzare un incontro con i rispettivi organi sindacali. In azienda ci sono diversi problemi, alcuni partiti nell'ultimo periodo altri prima, ci sono diverse situazioni del personale che non funzionano. Per esempio, il personale è diminuito, il suo numero non solo non è quello previsto dal piano concordatario (al momento dovremmo essere quasi 200), ma addirittura inferiore a quando abbiamo riaperto: oggi siamo 168, rispetto ai 174 iniziali. L'azienda deve avere uno sviluppo, crescere nei risultati, e invece è vero che sta pagando i suoi debiti, ma non si vede uno sviluppo e infatti non solo il personale è inferiore a quello previsto dal piano, ma anche i suoi incassi, che quest'anno dovrebbero raggiungere i 60 milioni di euro, e gli ingressi dei clienti. Questo anche perché ci sono stati dei ritardi nella realizzazione di alcuni progetti, su tutti l'affidamento dei tornei di poker che sarebbero dovuti partire nel 2022. A tutto ciò poi si è aggiunta la recente vicenda dei bandi interni. Quindi con la Fisascat Cisl, con la quale c'è sempre stato un rapporto di rispetto, abbiamo deciso di sederci a un tavolo comune anche per parlare dell'ultimo 'flop' del torneo di puntobanco che non si è riusciti a portare a conclusione”.

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