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Gaillard (Cgil): 'Futura gestione Casinò St. Vincent, interpellare Ooss e garanzie a lavoratori'

19 luglio 2024 - 09:49

La segretaria regionale della Cgil Vilma Gaillard auspica attenzione ai lavoratori e ai loro rappresentanti sindacali nell'esame della relazione sulla futura gestione del Saint Vincent Resort & Casino.

Scritto da Anna Maria Rengo
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“Lo scorso anno, nel corso di un incontro, il presidente della Regione Valle d'Aosta Renzo Testolin ci aveva detto che lo studio sulla possibile futura gestione del Casinò di St. Vincent al termine del periodo concordatario doveva essere ultimato: a oggi non abbiamo avuto alcuna comunicazione ufficiale in proposito.”
Dopo il segretario regionale del Savt Claudio Albertinelli, anche la segretaria regionale della Cgil, Vilma Gaillard, commenta la consegna ai consiglieri regionali dello studio realizzato da Ernst&Young (e commissionato da Finaosta, che a sua volta aveva ricevuto l'incarico dalla Regione Valle d'Aosta) sulle strade praticabili in merito alla gestione della Casa da gioco valdostana e del suo annesso complesso alberghiero, uno studio che di fatto ne individua due: la continuità con il sistema attuale o la traslazione a un terzo, attraverso una gara.

Ovvio che l'affidamento a un terzo della gestione rappresenti una scelta di discontinuità rispetto all'attuale: “Non è un'ipotesi che come Cgil ci preoccupa particolarmente, ma riteniamo che ci siano due elementi che debbano essere tenuti in considerazione. Si tratta di dare in gestione un bene pòubblico, una società nella quale sono stati investiti molti soldi pubblici ed è dunque corretto che ci sia un ritorno economico, che ricada su tutta la cittadinanza, per il forte impegno che si è profuso per riportare l'azienda in equilibrio. Inoltre, ci deve essere una garanzia del mantenimento dell'attuale organico, anche tenendo conto di quanto gli attuali lavoratori hanno pagato per rimettere in piedi il Casinò”.

Ribadendo, come fatto dal collega Albertinelli, che “resta inteso che le Ooss devono essere interpellate”, Gaillard critica la parte della relazione nella quale, in caso di continuità gestionale, si individua tra i punti di debolezza di questa scelta la possibilità che il costo del lavoro possa tornare a quello che era nel periodo pre-concordato, e questo per pressioni di carattere sindacale: “Avevamo già detto che il costo del personale, prima del concordato, era alto, ma non per colpa di aumenti di base salariale, ma in virtù di accordi di natura individuale o di reparto, e soprattutto per l'elevato numero di superminimi e di aumenti su base individuale e al di fuori di accordi sindacali. 

Certo, l'azienda aveva così fatto e aveva fatto bene a farlo, in quanto così si andava ad accrescere la ricchezza del lavoratore, ma dire che si vuole tornare al livello pre-concordatario non è corretto. Le Ooss vogliono recuperare quello che era stato tolto con il concordato, per esempio la 14esima che era stata sospesa e altri pezzi di stipendio, e che si metta mano a un aumento dello zoccolo duro dello stipendio, che è fermo almeno dal 2008”.
In conclusione, la segretaria regionale ricorda come sia in corso una trattativa per la scrittura del contratto aziendale unico di lavoro “sia dal punto di vista normativo che economico. Questo sarà il contratto che dovrà garantire i lavoratori del futuro e, se ci dovesse essere un soggetto terzo a gestire la struttura, non ci spaventa la conflittualità che esso potrebbe volere aprire. Devono essere garantire le tutele per i lavoratori”.

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