Se lo Snalc Cisal ha abbandonato l'incontro, se le altre sigle sindacali invitate (Slc Cgil, Ugl Terziario, Uilcom Uil e hanno invece firmato l'accordo per includere nel contratto vigente le figure professionali mancanti e messe invece a bando interno (capotavolo e responsabile slot), a prendere ora la parola è la Fisascat Cisl, che essendo venuta a conoscenza tramite gli organi di stampa dell'incontro “dietro convocazione aziendale delle parti sociali” denuncia come “nonostante ne abbia pieno titolo” sia stata “ingiustamente esclusa dall’iniziativa datoriale e non convocata al tavolo”.
Secondo il sindacato, che tramite il responsabile Luca Parravicini ha inviato una lettera di diffida all'azienda, “tale condotta lede le nostre prerogative sindacali, finanche ad integrare, a nostro avviso, gli estremi della condotta di cui all’art. 28 l. 300/1970” (condotta antisindacale). Pertanto, "al fine di ristabilire la corretta dialettica sindacale, sollecitiamo, a strettissimo giro, una nostra convocazione e, nelle more, diffidiamo dal procedere ad alcuna selezione.”
Ma la diffida del sindacato di categoria investe anche “i numerosi rilievi di illegittimità dei bandi pubblicati”, che suggeriscono ulteriori riflessioni: “Intanto, dubitiamo che l’affidamento creato con la pubblicazione di un bando e delle relative regole possa essere legittimamente disatteso, in corso d’opera, con una semplice mail che ne modifichi i criteri di selezione. Al netto di ogni polemica politico-sindacale sulla scelta fatta, già soltanto per le modalità utilizzate nel ritocco in itinere, tale modifica deve intendersi priva di effetti ed i criteri validi ai fini della selezione tutti quelli indicati nei bandi così come pubblicati il 1° ottobre 2024, ivi compresi i titoli di studio”. Inoltre “salta all’occhio la fragorosa discriminazione che le procedure in oggetto segnano a danno di lavoratrici e lavoratori part time: per legislazione comunitaria (direttiva 97/81) e nazionale (art. 7 Dlgs 81/2015), sostenute ormai da giurisprudenza consolidata, vale, per le risorse a tempo parziale, il diritto a trattamenti non meno favorevoli di quelli corrisposti ai colleghi a tempo pieno, anche nelle progressioni di carriera. Viceversa, il bando, nel valorizzare l’esperienza professionale e maturata, riproporziona il punteggio alla percentuale di riduzione dell’orario lavorativo, penalizzando lavoratrici e lavoratori part time per il solo fatto di essere assunti a tempo ridotto”.
Il sindacato evidenzia dunque il “rischio contenzioso” e raccomanda dunque “la revoca dei bandi”, ma “se, viceversa, la Società dovesse insistere sulla strada intrapresa, la Fisascat Cisl non esiterà ad impugnare, nelle forme più opportune, le procedure di selezione al fine di ristabilirne la correttezza formale e sostanziale e rimuoverne gli effetti discriminatori”.