“La disponibilità di uno strumento di facile accesso come una App su telefono mobile per riconoscere i punti di gioco legale, esercitato nel quadro delle concessioni statali, è certamente importante innovazione per la tutela della legalità e, quindi, dei consumatori. Coinvolgere direttamente i cittadini garantisce il vantaggio della maggiore informazione e della sollecitazione stessa alla tutela della legalità, azione importante per il consolidamento di una più generale coscienza civica”.
Lo scrive l'Associazione concessionari di giochi pubblici nel contributo inviato all'Agenzia dogane e monopoli dopo l'open hearing “Gioco legale? Scarica l’App!” tenutosi lo scorso 1° dicembre per illustrare le principali caratteristiche dell'applicazione che permette al giocatore di verificare se la sua giocata è stata effettuata in un esercizio autorizzato, lanciata ai primi di novembre.
“La messa a disposizione di ciascun cittadino dei dati sulla localizzazione e sui prodotti offerti costituisce, in sé stessa, azione di trasparenza che l’offerta di prodotti di gioco regolamentati da disposizioni di legge certamente merita, soprattutto in funzione delle frequenti confusioni esistenti, in parte dei commentatori e dell’opinione pubblica. sulla utilità collettiva della regolamentazione e del controllo istituzionale di questi prodotti”, prosegue Acadi.
Riguardo alle nuove funzioni presentate nell’open hearing in oggetto: “Preliminarmente, pur comprendendo l’esigenza di identificazione legale del segnalante, si rileva come l’accesso esclusivamente con Spid possa limitare l’utilizzo della applicazione (il Sistema è diffuso come è noto in circa il 43 percento della popolazione, con maggiore diffusione nei più giovani); la segnalazione, pur 'in tempo reale', dei minori presso gli esercizi può ragionevolmente essere utilizzata come strumento di alimentazione dei piani di controllo, in termini di maggiore rischiosità di alcuni esercizi rispetto ad altri riguardo a questa illiceità; certamente efficace si mostra la modalità di segnalazione degli esercizi non autorizzati, modalità importante anche per la creazione di una più diffusa coscienza sulle differenze tra offerta legale ed illegale; la segnalazione delle violazioni della normativa antiriciclaggio, altrettanto importante, richiede tuttavia una maggiore informazione dei cittadini sulle soglie previste dalla legge per risultare maggiormente efficace”, si legge nel contributo.
Anche alla luce dell’esempio appena commentato riguardo all’antiriciclaggio, “si mostra estremamente importante unire a strumenti quali la App che qui si esamina una campagna di comunicazione pubblica strutturata, quali quelle sviluppate dal Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Una siffatta azione comunicativa istituzionale, avente ad oggetto i principali temi del gioco regolamentato, dalle sue finalità (lotta alle illegalità, tutela dei consumatori, supporto alla prevenzione delle dipendenze) ai suoi principali prodotti ed agli istituti normativi che le reti legali implementano (primi tra di essi il divieto di gioco ai minori, la prevenzione del riciclaggio, l’informazione puntuale ai consumatori), sarebbe certamente di aiuto alla migliore informazione di tutti i cittadini ed alla maggiore diffusione ed utilizzazione della App. Di interesse pubblico risulta essere anche una adeguata rendicontazione sui risultati conseguiti tramite l’utilizzo della App, che certamente potrà essere resa nota dall’Agenzia nei suoi strumenti di comunicazione”, conclude Acadi.
Finora, oltre a quello di Acadi, l'open hearing ha ricevuto anche il contributo di Egp,
Esercenti gioco pubblico di Fipe.