Roma - Nel 2024 la spesa degli italiani per i giochi è circa 22 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente ma attualmente orientata più verso i giochi che non creano dipendenza. Il gettito per le casse pubbliche è calcolato invece in 11,5 miliardi, sempre in linea con il 2023.
Come riporta l’agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor, questa è la stima dell'Agic (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione) che riunisce i quattro principali concessionari del gioco lecito (Igt, Lottomatica, Sisal Italia e Snaitech) e rappresenta quasi il 70 percento del gioco legale in Italia, per una rete di 60mila punti vendita sul territorio nazionale.I rappresentanti di Agic hanno sottolineato in un incontro con i media generalisti l'urgenza di procedere al riordino sul gioco fisico, per il quale il governo ha una delega approvata nel 2023 e ha approvato a marzo il decreto legislativo di riforma del gioco online.
"Le quattro aziende di Agic hanno generato dal 2003 circa 120 miliardi di euro di gestito allo Stato - ha detto Alberto Giorgetti, direttore delle relazioni istituzionali di Igt - Il gioco legale pubblico è stata una scelta dello Stato rivelatasi virtuosa. Noi come Agic vogliamo fornire ai soggetti istituzionali la nostra esperienza in un settore che deve evolvere”.“Il confronto con il Mef è aperto: abbiamo predisposto un documento il cui aspetto principale è la certificazione dei punti vendita che, se certificati, non dovrebbero essere soggetti ai limiti della distanza o ad altre limitazioni. È una parte della nostra proposta condivisa dal Mef e che è stata portata al tavolo Stato-Regioni", spiega il direttore Affari istituzionali di Sisal, Giovanni Emilio Maggi.
Da parte sua Gennaro Schettino, responsabile delle relazioni esterne di Lottomatica, ha evidenziato che la scadenza dell'esercizio della delega fiscale è fissata per l'agosto 2025 e restano pertanto solo dieci mesi per completare la complessa riorganizzazione del comparto. Le proposte di Agic per il riordino del gioco fisico comprendono innanzi tutto una razionalizzazione della rete vendita valutando l'opportunita' di integrare nel decreto legislativo di riordino, le disposizioni per la messa a gara di un totale di 12mila punti vendita di raccolta per le scommesse, tra agenzie e corner, 200mila diritti gli apparecchi elettronici e 50mila diritti per le videolottery.
Inoltre la riorganizzazione deve consentire, secondo Agic, la libera dislocazione dei diritti sull'intero territorio nazionale da parte dei concessionari.
Su questo secondo aspetto l'Associazione ritiene necessario uniformare a livello nazionale i cosiddetti luoghi sensibili (scuole, strutture sanitarie, strutture socio-assitenziali, luoghi di culto da cui i punti gioco o scommesse devono rispettare una certa distanza) e concordare una riduzione e razionalizzazione dell'elenco degli stessi. Altre proposte riguardano l'individuazione di un unico orario di funzionamento delle apparecchiature su tutto il territorio nazionale (con fasce di chiusura 7.30-9 e 12.30-14), gli standard qualitativi e di sicurezza per gli esercizi che accolgono le apparecchiature e l'adozione di una policy in materia di gioco responsabile.
L'INCONTRO CON LA STAMPA DI SETTORE - Dopo l'incontro con i media generalisti, stasera, mercoledì 14 novembre, è la volta di quelli di settore, in un appuntamento al Jk Palace di Roma a un anno dalla nascita dell'Associazione. Un incontro che ha come finalità quella di ribadire l’azione che ha come obiettivo la transizione da settore ad industry. Un’industria vera e propria che fa più transazioni delle banche e che cuba volumi che quest’anno, secondo le stime, dovrebbero aggirarsi sui 155 miliardi di euro. In tutto, i membri di Agic contano 6mila dipendenti e sono tutti quotati in Borsa.
In sostanza, si spiega, Agic è una coalizione più che un’associazione e ha interesse ad agire sul medio-lungo periodo e a rappresentare finalmente un’industria tra “simili” perché concessionari con medesimi obblighi e incarichi per lo Stato, restando tuttavia un’organizzazione aperta.
Se i balneari hanno interesse a prorogare e non fare le gare l'obiettivo di Agic è esattamente l’opposto e aspettia il bando retail dopo quello online.
La prossima mossa sarà selezionare un segretario generale per i rapporti con Governo, media e settore.