"La nuova normativa sui Comma 7 del 110 Tulps, apparecchi senza vincita, è un fallimento". A dirlo è Eugenio Berardi, consulente tecnico-giuridico per diverse realtà imprenditoriali, che in una nota inviata tramite email anche al sottosegretario al Mef Federico Freni, alla segreteria del ministro Daniele Franco, alla direzione di Adm e a molti altri si scaglia contro le nuove regole tecniche per l'adeguamento dei giochi senza vincita di denaro.
"Mi faccio portavoce, da consulente, delle rimostranze che i vari produttori", esordisce Berdardi, "ormai fermi da un anno senza possibilità di vendere i propri prodotti amusement, ovvero giochi senza vincita come calciobalilla, dondolanti o giostrine per bambini, flipper. Si segnalano nuovamente i ritardi ormai non più comprensibili e le incongruenze di seguito esposte".
"Tutto il comparto", continua Bernardi, "ormai unanimemente si chiede se non sia arrivato il momento di raccontarla giusta, ovvero che la nuova normativa sugli apparecchi senza vincita in denaro è un fallimento per le modalità di attuazione e per l'incapacità di gestirla".
Al testo della mail Bernardi allega un paio di commenti, non firmati, ricevuti da due diverse aziende che hanno riscontrato difficoltà a ricevere i nullaosta e i Rfid dopo aver regolarmente pagato il tributo richiesto da Adm.
L’adeguamento dei dispositivi di identificazione elettronica (Rfid) in uso per gli apparecchi senza vincita in denaro prevedeva un'asta per l'individuazione della società che dovrà curare la distribuzione dei dispositivi. Si tratta, in breve, di dispositivi di cui dovranno essere dotati tutti gli apparecchi da puro intrattenimento (dunque senza vincita in denaro) installati sul territorio italiano e soggetti alla procedura di omologazione nell'ultimo periodo.
Ad aggiudicarsi l'asta, all'inizio di questa settimana, è stata l'unica società che ha presentato una offerta, Maticmind Spa, che dovrà garantire la fornitura di 80.000 Tag Rfid per identificazione elettronica degli apparecchi Comma 7. I dispositivi, tuttavia, al momento pare siano ancora introvabili.
"Ho parlato con Adm di [...]", questo uno dei messaggi riportati da Bernardi, "che vede le mie richieste e i pagamenti ma ha detto che di Rfid ne sta ricevendo pochi per volta. Risulta che hanno un arretrato di 50.000 pratiche". Mentre un secondo distributore scrive: "Non riusciamo a consegnare perché non ci stampano i Nod e non ci danno gli Rfid. Prossima settimana è Pasqua, i trasporti si fermano, subito dopo ci sono il 25 aprile e il primo maggio. Una vergogna. I clienti pressano per le consegne... ma siamo impotenti".
"Non mi si venga a criticare per queste mie esternazioni", torna a scrivere Bernardi, "o a continuare a dire che è colpa della norma primaria. Qui la responsabilità è di un decreto (quello del 18 maggio 2021) che può essere cambiato come poi si sono cambiate le determine successive. Oltre a ciò ci sono i continui disservizi dovuti all’implementazione del sistema che doveva essere operativo dal 15 novembre 2021 e ancora non lo è completamente".