Campanella (Donne in gioco): 'A Enada per parlare un nuova lingua'
Donne in gioco sottolinea la richiesta presentata alle istituzioni di riconoscere al comparto del Gioco quella dignità che gli appartiene.
"Le innumerevoli attestazioni di stima sono linfa per poter, specie nei momenti di sconforto, trovare la forza di continuare a lottare per ciò in cui crediamo, consce che lo è anche per voi". Antonia Campanella, presidente del comitato Donne in gioco, affida a una nota il bilancio della partecipazione a Enada primavera del movimento che raggruppa moltissime lavoratrici del settore del gioco pubblico.
Un appuntamento, quello di Enada, che "incoraggia a proseguire nel cammino intrapreso per la riqualificazione dell’intero Settore del Gioco Pubblico e, soprattutto, per la tutela e il riconoscimento del nostro lavoro", aggiunge.
"Abbiamo chiesto, a gran voce", riporta ancora la nota, "alle Istituzioni di riconoscere al comparto del Gioco quella dignità che gli appartiene, al di là degli stereotipi e dei facili pregiudizi. Un cammino arduo ma necessario che abbiamo cercato di intraprendere collaborando ed interloquendo con tutte le associazioni di categoria sollecitando quella unità che è sempre mancata nel nostro settore e che è stata causa e strumento di distruzione".
La nota di Antonia Campanella chiude aggiungendo che "ci pregiamo del fatto che il comitato Donne in Gioco sia riuscito a parlare una nuova lingua: quella della semplicità, della trasparenza e della lealtà", consapevole di aver "raccontato alla gente che chi opera nel settore del Gioco Pubblico non è diverso dagli altri lavoratori".
"Donne in Gioco continuerà la propria attività", chiosa, "grazie al vostro indispensabile supporto e lo farà con quel linguaggio, che è l’unico che conosce, diverso da quelli a cui , da tempo, siamo abituati: quello della libertà".