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Chiacchio (Agsi): 'Riordino del gioco tuteli le piccole e medie imprese'

06 dicembre 2023 - 12:16

Pasquale Chiacchio, presidente dell'Agsi - Associazione gestori scommesse Italia, auspica un riordino frutto del confronto con le associazioni di categoria, senza 'corse' ma dandosi un termine.

Scritto da Redazione

Lo Stato deve tutelare tutti i suoi delegati del gioco legale, tutti coloro che rispettano le regole dettate dallo stesso Stato.

Chi non ha i titoli richiesti non può operare e lo Stato ha l’obbligo di intervenire per tutelare i suoi delegati, che producono risorse economiche importanti per le casse dello Stato, per tutelare le fasce deboli e di conseguenza prevenire la ludopatia ed il gioco illegale.

Serve una legislazione nazionale, con un confronto costruttivo con le associazioni di categoria, che tuteli tutti ed in particolare le piccole e medie imprese che costituiscono la vera ossatura del settore dei giochi legali e che in tanti casi operano per conto dei grandi concessionari”.

 

A ribadire questi concetti è Pasquale Chiacchio, presidente dell'Agsi - Associazione gestori scommesse Italia, tornando sui temi principali emersi nel corso dell’incontro “Gioco legale: rispetto delle regole, legge regionale Campania, legislazione nazionale e rapporto con le banche”, tenutosi la scorsa settimana a Napoli.

 

Per Chiacchio inoltre è vitale “risolvere in modo definitivo il serio problema delle banche, che continuano a chiudere i conti correnti degli operatori del settore dei giochi legali, non permettendo di fatto di rispettare le regole dettate dallo Stato stesso”.

 

Il presidente di Agsi quindi afferma: “Abbiamo proposto al Governo, e continueremo a farlo, di emulare a livello nazionale la legge regionale della Campania, ritenuta da tutti molto equilibrata, in quanto tutela di fatto la parte politica, la parte sanitaria, la parte imprenditoriale.

Evidenzio che tale legge si è ispirata all'intesa in Conferenza Stato-Regioni del 2017 con il lavoro dell’allora sottosegretario al ministero dell'Economia e delle finanze Pier Paolo Baretta.

Da tempo si aspetta la riforma del settore ma le corse, di sicuro, non portano ai migliori risultati. Meglio darsi un termine entro il quale attuare tale riforma”.

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