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Cna: 'Riordino gioco trasparente, equo, attento e sussidiario'

28 gennaio 2025 - 17:59

La Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II evidenzia le direttrici che a suo dire devono essere seguite nel riordino del gioco fisico.

Scritto da Redazione
Foto di Wesley Tingey su Unsplash

Foto di Wesley Tingey su Unsplash

“Dissenso e preoccupazione”. È quanto esprime la Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II in merito alla linea intrapresa  dal Governo sul settore dell’azzardo: “distanziometro quasi annullato, luoghi sensibili ridotti a due, limitata riduzione di sale gioco e scommesse”, queste, a suo dire, le intenzioni dell'Esecutivo.

Secondo la Consulta “la proposta di riforma attraverso l’introduzione della distinzione tra punti gioco certificati e non, e riducendo i punti sensibili  solo alle scuole secondarie di secondo grado e ai SerD, di fatto liberalizza l’insediamento dei punti gioco” e “manderà in fumo il lavoro svolto da molte Regioni e Comuni che, in applicazione delle leggi regionali vigenti, hanno provveduto a chiudere e/o delocalizzare esercizi con gioco d’azzardo”. Inoltre “introducendo fasce orarie di chiusura differenziate per esercizi certificati e non: certificati nella fascia oraria 5-8.30 e 13-15; non certificati 5-9 e 13-16, salteranno anche i limiti orari previsti dalle ordinanze sindacali”.

Nel chiedere di “ritirare tale proposta di riforma del gioco fisico”, la Consulta ritiene necessario “rivederla insieme a tutta la normativa vigente sull’azzardo, sulle direttrici di un effettivo riordino che sappia costruire una legislazione: trasparente sul fronte degli effetti, ai rischi che produce e sulla sostenibilità sociosanitaria degli effetti negativi che produce sulle persone e – in via diretta o indiretta – sulla finanza pubblica; equa riguardo alla disciplina del regime concessorio; tale da non generare disparità di trattamento e conseguenti ingiusti vantaggi in questo ambito;  attenta ai deboli, che si faccia carico di limitare gli effetti negativi sia preventivamente, che in termini di presa in carico e cura; sussidiaria, che sappia riconoscere e attivare le responsabilità dei diversi livelli di governo territoriale (Comuni e Regioni) e dei soggetti sociali”.

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