Consulta antiusura e Mettiamoci in gioco: 'Norme nazionali non rinviabili'
La Consulta nazionale antiusura e la Campagna 'Mettiamoci in gioco' chiedono con insistenza norme organiche che regolino il comparto.
"Dotare il Paese di una normativa organica e trasparente che regoli il fenomeno": lo chiedono la Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II e la Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo "Mettiamoci in gioco", dopo le dichiarazioni sui volumi della raccolta di gioco rese dalla sottosegretaria al ministero dell'Economia e delle Finanze, Lucia Albano, in risposta ad un'interrogazione del deputato Virginio Merola (Partito democratico).
La Consulta e i rappresentanti della Campagna "Mettiamoci in gioco" lanciano quindi un appello al Governo e alle istituzioni nazionali e locali, affinché ci si confronti nei luoghi deputati, l’Intergruppo parlamentare, come pure la Conferenza Stato Regioni.
Ma intanto, proprio oggi, 14 novembre, le Regioni hanno chiesto il rinvio - a data da destinarsi - del previsto confronto con il ministero dell'Economia e delle finanze sul riordino del gioco fisico, facendo slittare per l'ennesima volta la risoluzione dei problemi connessi alla questione territoriale.
Il presidente della Consulta nazionale antiusura, Luciano Gualzetti, sottolinea: È diventato improrogabile un confronto tra le istituzioni e le associazioni, affinchè il fenomeno sia controllato e regolamentato da una normativa organica, che metta al primo posto la prevenzione e la cura della salute dei cittadini".
Don Armando Zappolini della Campagna "Mettiamoci in gioco" domanda: "Cosa serve ancora per capire che l'attuale sistema ha bisogno di una regolamentazione che tuteli le persone? Non ci sono più alibi, non ci sono più scuse".