Promosso a metà, con qualche punto (importante) da “correggere”.
È il giudizio espresso dalla Confcommercio Piemonte nei riguardi del disegno di legge n. 144 "Contrasto alla diffusione del Gioco d'azzardo patologico” presentato dalla Giunta regionale, che oggi, 15 giugno, prosegue il suo iter nella seduta congiunta delle commissioni III, IV e Legalità, con le audizioni della Caritas Diocesana, delle Fondazioni Antiusura e della Società italiana tossicodipendenze (Sidt).
Nella memoria inviata ai presidenti delle commissioni, a firma della presidente Maria Luisa Coppa, la Confcommercio Piemonte ritiene positivo il “superamento del problema della retroattività delle norme”, con “la scelta di sancire il principio della salvaguardia dei diritti acquisiti attraverso il comma 5 dell'art. 12 ed il comma 4 dell'articolo18”.
Ma, al tempo stesso, “desta perplessità la previsione dell'art. 18 (Norma finale) di riservare esclusivamente a sale da gioco, sale scommesse e titolari di autorizzazione rilasciata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, la possibilità di presentare istanza per reinstallare gli apparecchi dismessi a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale 9/2016. Da tale facoltà risulterebbero esclusi i pubblici esercizi e gli altri esercizi commerciali al cui interno erano presenti spazi riservati al gioco lecito”.
Per questo, l'organismo di rappresentanza delle imprese del commercio auspica che “nel corso dei lavori consiliari siano considerate tutte le implicazioni derivanti da un trattamento differenziato tra diversi settori imprenditoriali, evitando sperequazioni non giustificabili a danno di alcune categorie a fronte di un contestuale rafforzamento dell'offerta di gioco d'azzardo lecito a favore di altre”.
Dopo aver chiesto di modificare alcune definizioni contenute nella norma, per via di “formulazioni che potrebbero generare difficoltà interpretative” - in materia di prevenzione del Gap a tutela dei minori, nuove aperture d'esercizio e nuove installazioni di apparecchi -, per contrastare efficacemente il fenomeno della gioco patologico Confcommercio “propone che tra i benefici ricompresi nell'art. 10 venga inserita una riduzione dell'Irap per gli esercizi che provvedano volontariamente, entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello a cui si riferisce l'agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco di cui all'articolo 110, comma 6 del regio decreto 18 giugno 1931, n 773”.
In attesa di eventuali modifiche, e degli esiti delle audizioni di oggi, intanto sotto le finestre di Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale,
prosegue il presidio dei lavoratori del gioco.Lavoratori che, in teoria, sarebbero potuti tornare alle proprie attività in virtù dell'ingresso del Piemonte
in “zona bianca”, da ieri, ma che non possono farlo perché nel frattempo, dal 21 maggio, il distanziometro è attuato anche per le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016, in applicazione proprio della legge che si cerca di modificare.