Reddito di cittadinanza perso causa gioco, l'appello: 'Lo Stato intervenga'
L'appello di chi si è visto revocare il reddito di cittadinanza a causa del gioco: 'Lo Stato intervenga, è sbagliata l'interpretazione della legge.
La mancata dichiarazione nell'Isee, l'Indicatore della situazione economica equivalente, di eventuali vincite al gioco, porta alla revoca del Reddito di cittadinanza ai beneficiari. La norma sembrerebbe non avere problemi di interpretazione, tuttavia ha portato alcune centinaia di persone che si sono viste revocare l'aiuto di Stato a insorgere tramite i social chiedendo l'attenzione dei media.
"Si leggono molto spesso articoli di giornale dove il mostro viene sbattuto in prima pagina, citando casi di vincitori di migliaia e migliaia di euro al gioco - spiegano in una lunga lettera "I Revocati del Reddito di Cittadinanza", un gruppo nato attorno all'omonima pagina Facebook -, che contemporaneamente percepivano il RdC, ma gran parte di questi casi si riferisce a cittadini che negli scorsi anni avevano semplicemente aperto un conto gioco sui siti online di casinò/poker/scommesse".
Si tratterebbe, quindi, di persone che, in realtà, non hanno vinto niente o quasi, e che erano completamente ignari del fatto che andassero dichiarate le vincite lorde nell'Isee. Ma "quelli che vengono contestati - spiegano dal gruppo - in realtà sono 'soltanto' i volumi di gioco, che nulla hanno a che fare con una vincita realmente incassata". Questo perché, spiegano, "in base ad una vecchia legge del 1986 sui giochi, quando internet e il gioco online non esistevano, l'attuale interpretazione impone di dichiarare le vincite lorde di questi conti gioco".
"Un'interpretazione della legge che nessuno conosceva - spiegano -, e se l'ignoranza non è una scusante, è anche vero che da nessuna parte era scritta chiaramente questa interpretazione. Considerare per l'Isee le vincite lorde sui siti autorizzati dall'Agenzia dei monopoli e non quelle che effettivamente sono passate dai conti correnti bancari o postali, non dà una reale fotografia dello stato patrimoniale delle famiglie italiane. Per via di questa legge i cittadini che aprissero un conto gioco su un sito web ricevendo un bonus di benvenuto, se poi sviluppassero un volume di gioco con vincite (e perdite) che superassero i 6.000 € all'anno sarebbero considerati dei criminali".
Secondo i denuncianti "non è accettabile che lo Stato rovini la vita di un numero di famiglie numerosissimo, per un'ingiusta interpretazione di una legge molto vecchia. Famiglie che non hanno vinto niente, non sono milionari e in molti casi si tratta di persone vittime della ludopatia, che avrebbero bisogno di essere aiutate".
"Ci si potrebbe domandare con quali soldi si gioca - continua la lunga missiva -, se si dichiara di essere incapienti. La risposta è che bastano importi anche molto bassi, per dare vita a volumi di gioco enormi. Ogni cittadino è libero di giocare su questi siti, con i piccoli risparmi che hanno da parte o con soldi che ricevono da parenti o amici per provare la fortuna. Qui non è in discussione la correttezza dei cittadini, perché al massimo hanno fatto solo danno a loro stessi e in tutto ciò l'Inps e il reddito di cittadinanza non c'entrano niente. Nessuno può fare la morale, con i propri soldi ognuno fa quel che vuole, c'è chi va al cinema, chi al teatro, chi acquista libri, chi viaggia, chi beve, chi va in palestra, chi va allo stadio, chi va a cena, chi gioca..."
"A tutto quanto descritto - continuano i 'Revocati' - si aggiunge una ulteriore gravissima beffa, queste persone infatti hanno l'impossibilità di fare l'Isee, quindi senza poter neanche più contare su altri aiuti". Peraltro "dalle segnalazioni arrivate sulla pagina Facebook ci risulta che pur volendo dichiarare queste vincite lorde, ciò non è possibile perché molti di questi siti dicono di non essere autorizzati a rilasciare dati che non riguardino solo ricariche e prelievi". Ma come, è la domanda che si pongono, "la legge impone di dichiarare le vincite lorde e poi l'importo di queste vincite lorde non si può conoscere?", tutto ciò, continuano, mentre "Sogei mette a disposizione dell'Inps e della GdF depositi, vincite e prelievi di tutti i scommettitori online".
Da qui la richiesta dei beneficiari del Reddito di cittadinanza colpiti di recente dalla revoca: "è necessario che lo Stato intervenga a livello legislativo, modificando una Legge obsoleta, fatta ai tempi in cui l'unico gioco era il Totocalcio oppure il Lotto. Sta per scoppiare una bomba sociale che può devastare la vita di migliaia di cittadini".