Enada Rimini, Pucci (As.tro): 'Riordino gioco, Governo si confronti con noi'
Massimiliano Pucci (As.tro) al convegno di Enada Rimini targato Sapar richiama l'attenzione sul 'federalismo del gioco' e la bozza sul riordino del comparto.
Scritto da Ca
Rimini - “Sapar si sta adoperando tantissimo e stiamo lavorando noi come quarto polo mentre alcuni concessionari lavorano da soli. Ringraziamo anche l’onorevole De Bertoldi per quello che sta facendo per il settore. Vogliamo assolutamente che il confronto del Governo sia con noi”.
Così Massimiliano Pucci, presidente dell'associazione As.tro, al convegno organizzato da Sapar oggi, 14 marzo, giornata di apertura di Enada Rimini, sul tema “Il ruolo strategico della distribuzione territoriale e della filiera nel sistema concessorio italiano. Emergenza Marche e non solo”. Convegno che vanta la presenza di alcune delle maggiori associazioni di rappresentanza del comparto: Sapar, Egp-Fipe, Acadi e SgI, oltre ad As.tro.
“La delega sembra andare verso il federalismo del gioco e probabilmente potremo incastrarci con il decreto Autonomie, il gioco ci sarà di sicuro. Attenzione alla rarefazione del gioco nei pubblici esercizi ma non c’è la distribuzione sul territorio. I principi letti fino ad ora sembrano contraddirsi l’uno con l’altro”, sottolinea Pucci.
Il presidente ribadisce, inoltre, che "il settore maturo difende le slot nei bar perché i presupposti del riordino non le tolgano. Quattro studi hanno detto che sono le macchine che producono meno gap. Dobbiamo andare ad agire dove il gap viene generato maggiormente e sul prodotto".
Inoltre, "risistemare l’offerta non è un fatto rivoluzionario ma serve a sostenere il settore". Un settore che "esiste sui territori, in tutta Italia. Non serve stare a Roma a fare chissà cosa. Abbiamo fatto 174 interventi in un anno su leggi, da Aosta alla Sicilia".
Pucci specifica che il "riordino non deve essere azzeramento e ricostruzione, dobbiamo ripartire da quello che c’è.
Serve un passo indietro di tutti e sarà un buon riordino. Pensiamo a quello che accadrà dopo il riordino perché il potere territoriale rimarrà sempre e dovremo ancora interfacciarci con le comunità e le associazioni di vicinanza. Non possiamo rischiare che una virgola nella legge delega cancelli 30-40mila addetti del settore".
Per il 2023, Pucci si augura che "si apra il ragionamento sul riordino ma che si faccia per farlo bene. Intanto la bozza può servire per tenere a bada alcune regioni in scadenza. E speriamo di uscire dal ghetto in cui continuiamo a rimanere relegati".